Nuovo MondoBuon compleanno Floridita

Siete viaggiatori vacanzieri, di quelli alla ricerca di luoghi dove il tempo si è fermato ed il sole ed il mare vi abbracciano, ma di sera non potete fare a meno di un vero cocktail e non di certo ...

Siete viaggiatori vacanzieri, di quelli alla ricerca di luoghi dove il tempo si è fermato ed il sole ed il mare vi abbracciano, ma di sera non potete fare a meno di un vero cocktail e non di certo di chinotti ed americanate? Allora potete farvi un giro al Floridita ed auguragli buon 195° compleanno. Magari, se arrivate per il prossimo 21 luglio potreste anche gustare il Daiquiri da Guinnes dei Primati, in un coppa della capacità di 250 litri della ricetta originale.

Sì, avete capito bene, si tratta di un bar, ma non come tutti gli altri, tanto più in tempi dove si passa facilmente sopra la storia di un luogo, come è capitato al famoso Café Richmond di Buenos Aires, frequentato da Borges, destinato a lasciare il posto ad un outlet di abbigliamento sportivo americano e poi il Floridita è la culla del Daiquiri, il cocktail più famoso al mondo.

Rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero da canna, ecco la magica composizione del Daiquiri sulla cui nascita si raccontano innumerevoli leggende, una delle quali riguarderebbe proprio un italiano, tal ingegner Pagliuchi, ex capitano dell’esercito di liberazione, che accompagnò nelle miniere cubane vicino Santiago un suo collega americano.

Alla fine della giornata Giacomo Pagliuchi propose di bere qualcosa ma Cox aveva nel suo alloggio solo rum, dei lime e dello zucchero di canna che mischiarono e bevvero. L’italiano chiese che nome avesse e Cox propose di chiamarlo «Rum Sour» ma Pagliuchi bocciò la proposta come non degna di un cocktail così delizioso e chiamò la sua invenzione con il nome di una baia vicina, appunto «Daiquiri».

Il Daiquiri però viene molto dopo El Floridita, locale situato nella zona vecchia dell’Avana, nato nel 1817 con il nome di «La Piña de Plata» ed oggi diventato non soltanto un bar ma un ristorante aperto esclusivamente di sera e luogo esclusivo frequentato da grandi personaggi come Giorgio Armani, Naomi Campbell e Pierce Brosnan, premiato da numerose riviste specializzate in riconoscimenti gastronomici.

Eppure El Florodita non ha perso la sua poesia e la sua atmosfera post-coloniale, che lo rese celebre nei primi anni del Novecento, fulcro di aneddoti di cultura, politica ed arte, luogo accarezzato dalle musiche di Compay Segundo e dalle presenze interessanti come Jean Paul Sartre e del Premio Noble Ernest Hemingway che lì scrisse «Per chi suona la campana» dividendo le sue serate fra i Daiquiri del Floridita ed i mojitos della Bodeguita del Medio, altro locale della vecchia Avana ed a cui ovviamente non poteva non essere dedicato un cocktail di nome Papa Hemingway.

Naturalmente anche il Floridita si è adeguato alla legge del web e del mercato e così in occasione del compleanno hanno promosso il sito elfloridita.net dove campeggia la lista di tutti i migliori cocktails, locali e non, con ricette e modalità di preparazione, ma il meglio è vivere di persona l’atmosfera della vecchia Avana, anche perché andare a Cuba senza passare dal Floridita è come recarsi a Parigi e non visitare la Tour Eiffel.

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