Una rassegna (quasi) esaustiva dei principali avvenimenti della settimana appena trascorsa. Se eravate distratti. Se la vostra rete internet è saltata. Se il mare, i monti o l’Europeo hanno infine avuto la meglio sulla vostra incrollabile volontà di seguire quotidianamente ciò che succedeva al di là dell’Adriatico.
Bosnia Erzegovina
Più di 100 mila pellegrini si sono recati a Medjugorje per l’anniversario della prima apparizione della Madonna, questo 25 giugno.
All’Aja, l’ex premier di Republika Srpska Radovan Karadžić è stato riconosciuto « non colpevole » di genocidio per l’espulsione e l’uccisione di civili durante la guerra del 1992. Per Sefer Halilović, ex-generale dell’armata di Bosnia, il giudice O Gon Kvon sarebbe “un simpatizzante della causa serba”.
Il 30 giugno la missione di polizia dell’UE ha terminato il suo mandato. Il Consiglio Europeo si è detto “preoccupato” per la situazione del paese: mancanza di riforme essenziali, persistenza della retorica nazionalista ed economia stagnante continuano a pregiudicare seriamente i progressi europei della Repubblica.
Croazia
Mentre legioni di turisti cominciano ad occupare più o meno pacificamente le spiagge, la popolazione si schiera compatta contro la possibilità di rivedere la regolazione per gli OGM nel paese. La legislazione in materia “non sarebbe trasparente”: per il momento l’uso di tali prodotti resta consentito unicamente per mais e cotone.
Radimir Čačić, ministro dell’Economia e Vice Primo Ministro, è stato condannato da una Corte Croata a un anno e dieci mesi di libertà condizionata, per aver causato due anni fa la morte di due persone in Ungheria in un incidente stradale.
Macedonia
Peggiora lo stato della libertà di informazione in Macedonia. Questa settimana alla rete televisiva A2 è stato ritirato il permesso di trasmettere, dopo che in passato era stata costretto alla chiusura il canale A1. A1 ed A2 appartengono entrambe a Velija Ramkovski, arrestato lo scorso anno. All’origine del ritiro del permesso di trasmettere ci sarebbe la volontà del canale di ricominciare la diffusione di programmi d’informazione, dopo un anno di silenzio.
Montenegro
Il Montenegro ha ufficialmente iniziato questo 29 giugno i negoziati di adesione con l’UE. E’ la terza repubblica dell’ex Jugoslavia ad essere ammessa a questa fase, dopo Slovenia e Croazia. Il governo di Podgorica ha voluto festeggiare l’evento con un cocktail e l’emissione di francobolli celebrativi.
Serbia
Nel giorno di Vidovdan, nuovi scontri hanno infiammato il Kosovo: la polizia Kosovara ha infatti disperso con la forza dei pellegrini Serbi diretti alla commemorazione di Kosovo Polje, causando 13 feriti.
Ivica Dačić ha dichiarato che le priorità del nuovo governo saranno “la soluzione dello status del Kosovo e il proseguimento sul cammino europeo”. La Germania si è detta ottimista “sul futuro della Serbia in Europa”.
La paga media di un cittadino Serbo nel mese di maggio è stata di 352 euro netti.
Slovenia
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato il governo di Ljubljana a risarcire i cittadini che vennero “cancellati” dai registri anagrafici all’indomani della dichiarazione di indipendenza del paese. Janez Janša ha dichiarato però che il paese “non dispone dei soldi necessari”.
Il Ministro delle Finanze assicura: il Paese non rischia il bailout. Un nuovo incremento di capitale è previsto per il principale istituto di credito del paese, la Nova Ljubljanska Banka. Il principale azionista straniero però, il gruppo di investimenti belga KBC Insurance, ha già fatto sapere di non essere intenzionato a rifinanziare la banca.