Un economista Austriaco, Gunter Fehlinger; ed un giornalista Kosovaro, Ekrem Krasniqi, propongono di rilanciare l’integrazione europea nei Balcani creando un “Benelux” tra Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro: ma non tutti sono d’accordo. E oltre le discussioni risorge lo spauracchio di una “Grande Albania”.
Il modello del Benelux, macroregione creata tra Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo all’indomani della Seconda Guerra mondiale, potrebbe essere efficace per incoraggiare l’integrazione europea nei Balcani Occidentali? La proposta congiunta di due intellettuali, di provenienza austriaca e kosovara, ha incontrato l’opinione favorevole dell’Unione Europea, che attraverso le parole del portavoce di Stefen Fule ha fatto sapere “di essere assolutamente a sostegno di ogni iniziativa tesa a rinforzare la cooperazione e l’integrazione dei paesi dell’area”.
Secondo la proposta di Fehlinger e Krasniqi (riportata dal quotidiano “South European Times”), i due promotori del progetto, Kosovo ed Albania dovrebbero formare il perno di questa regione attraverso la stipulazione di appositi trattati internazionali, cui dovrebbero aggregarsi in un secondo momento Macedonia e Montenegro. Questo dovrebbe essere “un passo necessario, soprattutto per la piccola economia del Kosovo”. Un adeguato sistema di accordi commerciali permetterebbe infatti a Priština “di meglio raggiungere i mercati Albanesi, Montenegrini e Macedoni, ma anche l’Italia, la Grecia ed il resto dell’Unione Europea”.
Nonostante il placet di Bruxelles, le reazioni negative non sono mancate. Per Aleksandar Georgiev, che è portavoce del Governo Macedone, “l’integrazione Europea è una priorità per il nostro paese, quella regionale su scala così ridotta non ci interessa”. Skopje “ha già concluso accordi economici con tutti paesi membri dell’Ue, così come con Turchia e Ucraina”, pertanto “non si vede l’utilità di questa iniziativa”. Per Nikola Poposki, Ministro degli Esteri Macedone, “l’idea è totalmente priva di fondamento”.
Sullo sfondo della polemica, è anche possibile leggere la comprensibile ostilità di esponenti del mondo Serbo e Macedone, che si dicono preoccupati dal riemergere di un irredentismo albanese strisciante.
Il quotidiano Macedone “Dnevnik” ha condannato un’idea che, testualmente, “puzzerebbe di Grande Albania”. Il network “Nazione Macedone” si è pure scagliato contro un’iniziativa che “creerebbe una regione dominata politicamente da una sola etnia”: “Albania, Macedonia, Kosovo, Montenegro, Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Moldavia sono già membri dell’Accordo Europeo di Libero Scambio per l’Europa Centrale (CEFTA), sufficiente ad incentivare la cooperazione regionale”. C’è anche chi, come la giornalista Slobodanka Jovanovska, accusa l’Europa di giocare al ribasso: “Bruxelles”, questa la sua denuncia, “invece di integrare al cento per cento le nazioni dei Balcani, sulla base dei loro progressi e dei loro meriti, sta soltanto cercando di garantirsi un nuovo giardinetto nella regione”.