Opportune et importuneFinalmente in vacanza! Consigli (non richiesti) su cosa leggere

Tempo d'estate. E per molti anche tempo di ferie. Nel suo romanzo Quasi una vita (1930) lo scrittore Corrado Alvaro ci ha lasciato una riflessione assai caustica: «Gli uomini di fatica, di affari, ...

Tempo d’estate. E per molti anche tempo di ferie. Nel suo romanzo Quasi una vita (1930) lo scrittore Corrado Alvaro ci ha lasciato una riflessione assai caustica: «Gli uomini di fatica, di affari, di pensieri, nello stato di riposo, su una spiaggia, per esempio, sembrano di quelle belve in cattività nei giardini zoologici».
Perché la vacanza sia davvero riposo occorre serenità d’animo e capacità di staccare sul serio. Perché in questo tempo si possa fare anche esperienza dello stupore – che rappresenta sempre una rottura della quotidianità senza per questo essere una fuga dalla realtà – occorrono dimensione personale e uno sguardo più attento e meno distratto. Nel Discorso della Montagna per cinque volte Cristo invita a non «affannarsi» e a deliziarsi ammirando gli arabeschi dei voli degli uccelli e lo splendore dei fiori dei campi.
Lo spettacolo della natura, certo, ma anche un (buon) libro può rendere la vacanza più piacevole. Ecco qualche consiglio. Con l’augurio che, al mare, in montagna o in qualche metropoli, non si ripeta l’amara esperienza di Qohélet: «Ho ancora immensi spazi vuoti davanti a me e non so come riempirli, non ho più il gusto di questo tempo».

José Saramago, Cecità (Einaudi)
Metafora potente della notte in cui siamo precipitati. Ma una possibilità di salvezza, antica e sempre nuova, alla fine c’è.

Richard Schröder, Liquidazione della religione? Il fanatismo scientifico e le sue conseguenze (Queriniana)
Gilbert K. Chesterton diceva che ci sono «uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità e finiscono per combattere anche la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa». Sono gli “ateologi” da talk show, come Richard Dawkins, tanto di moda oggi e contro i quali, in tono ora ironico ora polemico, si scaglia questo pamphlet.

Colum McCann, Questo bacio vada al mondo intero (Rizzoli)
Pochi romanzi come questo riescono a raccontare New York in maniera così commovente. Le vicende di Corrigan, Claire e Gloria s’intrecciano per svelare la fragile bellezza della vita simile a quella di un’equilibrista appeso a un filo.

Haim Baharier, Qabbalessico (Giuntina)
Si legge tutto d’un fiato anche tra un bagno e un mojito in spiaggia. È un breviario anarcoide e libertario sulle parole della nostra quotidianità, scandagliate alla luce della Qabbalà ebraica. Con un obiettivo: dimostrare che la “claudicanza” è la cifra autentica della condizione umana come dimostra la luna a cui il Creatore, per non farla entrare in competizione con il sole, le comanda, dopo averla creata, di rimpicciolirsi. E l’astro obbedisce.

Friedrich Durrenmatt, Franco Quinto (Marcos y Marcos)
Alle prese con l’incubo spread, sarà divertente rileggere le vicende di Franco Quinto, erede di una dinastia di banchieri che sta nascondendo da secoli un gigantesco raggiro che ora, insieme alla moglie Ottilia, deve portare a compimento, riuscendo a trasferire allo Stato i propri debiti. Perché della più grande paura di questi mesi – il crollo della finanza – sorridere si può. Anzi si deve. Almeno in spiaggia.

Vasilij Grossman, Il bene sia con voi! (Adelphi)
Ecco il racconto di tanti squarci di “bontà illogica” in grado di sconfiggere il male dell’epoca sovietica.

Roberto Cotroneo, Otranto (Mondadori)
Il Salento, in Puglia, è una delle mete più gettonate dell’estate 2012. Per chi passerà qualche giorno in questa meravigliosa terra di confine, e per questo poco omologabile, ecco un best seller di molti anni fa che può essere utile. Anticamente il Salento si chiamava Terra d’Otranto, terra di Normanni. Nel 1480 arrivano i turchi che dopo un lungo e cruento assedio uccidono ottocento cristiani, proclamati martiri per la fede, e danno fuoco alla città. Tra le pochissime cose che si salvano c’è il grandioso mosaico pavimentale della Cattedrale che è una narrazione, per simboli, della vita e della morte e dell’irruzione del soprannaturale. Un libro avvincente che spazza via lo stereotipo, in voga oggi, del Salento felix, quello de “lu sule, lu mare, lu ientu” e della pizzica a tutti i costi…

Edward C. Banfield, Le basi morali di una società arretrata (Il Mulino)
La prima edizione italiana uscì nel 1976. Ma trentasei anni dopo questo saggio, lucidissimo, non mostra affatto le rughe ed è profondamente attuale per comprendere il familismo amorale che governa il nostro (fragile) capitalismo e la politica all’insegna della regola «massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare; supporre che tutti gli altri si comportino allo stesso modo».

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