E’ uscito recentemente un libro che si occupa di facebook dal punto di vista scientifico a cura della sociologa Maura Franchi e dell’economista Augusto Schianchi dell’Università di Parma: “Scegliere nel tempo di facebook. Come i social network influenzano le nostre preferenze”.
Il testo si sviluppa definendo pagina dopo pagina la tesi per cui facebook renderebbe esplicito il fatto che l’identità è l’esito di una costruzione sociale, cioè di una ricerca personale della definizione del sé attraverso lo scambio con l’ambiente online, fatto di persone e materiali di diversa natura. Guardando la vostra bacheca facebook insomma potete vedervi riflessa la vostra anima. Se nel Novecento essa era considerata imperscrutabile, oggi invece potete guardare quello che pubblicate e farvi un esame di coscienza.
Forse un’ipotesi forte per i diversi usi che si possono fare di facebook e dei social network più in generale, ma certamente un aspetto diffuso perché il “materiale” che si sceglie di condividere sulla propria bacheca è ciò di cui siamo fatti e nel momento in cui lo “postiamo” desideriamo comunicarlo agli altri.
Allo stesso tempo la comunicazione verso gli altri è anche una narrazione di noi stessi a noi stessi ed è questo il senso della “riflessione”.
Non solo, ma i contatti che vengono accumulati, dicono gli Autori, diventano lo strumento per l’autorealizzazione. L’identità che ci costruiamo attraverso l’uso che facciamo di facebook, e della relativa web reputation di cui si sente spesso parlare tra gli addetti ai lavori, ha a che fare con il riconoscimento. Ciò chiama in causa immediatamente gli altri e la relazione con essi: se il bisogno di riconoscimento in qualche misura può essere sempre stato necessario all’uomo, oggi con i social network appare, secondo gli Autori, come una verità evidente. Nel passato si sentiva necessario tracciare il confine tra noi e gli altri, mentre oggi questo confine non è più chiaro: sulle fondamenta della “condivisione” si procede per “con-fusione, cioè nell’assenza di confini tra noi e gli altri”. L’attuale debolezza della proprietà intellettuale in internet, che permette continuamente di manipolare prodotti di altri, con pro e contro, ne è in effetti una prova.
La modalità di interazione, caratterizzata per lo più, considerano gli Autori, da legami facili da creare ma anche facili da interrompere, offre il “calore tiepido” di un riconoscimento poco vincolante ma anche un poco affettivo. La “comunità tiepida” di cui scrivono Franchi e Schianchi ricorda il concetto di “comunità-gruccia” di Bauman tanto che viene spiegata con la stessa causa: una necessità in risposta “al generale disorientamento prodotto dalla disgregazione dalle tradizionali forme di legame e protezione”. Rimane questa, per ora, la prima e principale questione dibattuta di fronte ai recenti mezzi di comunicazione.
Questi sono solo alcuni spunti nati dalla lettura del testo di Schianchi e Franchi. Gli oggetti degni d’attenzione per la scienza sono cambiati, così come la loro configurazione e i paradigmi con cui vengono osservati. Facebook, dapprima denigrato, è entrato a pieno titolo tra questi nuovi oggetti di studio. Al testo, sicuramente stimolante, si rimanda per gli approfondimenti sulle diverse questioni trattate.
Maura Franchi, Augusto Schianchi
“Scegliere nel tempo di Facebook.
Come i social network influenzano le nostre preferenze”
Carocci, Roma 2011, pp. 276, € 27,00