A piedi nudiLavoro per 60.000 giovani con la green economy

È la prima volta che in una raccolta di leggi importanti, come il Decreto Sviluppo approvato recentemente dal Governo, si parla espressamente di green economy. La green economy o economia verde o e...

È la prima volta che in una raccolta di leggi importanti, come il Decreto Sviluppo approvato recentemente dal Governo, si parla espressamente di green economy.

La green economy o economia verde o economia ecologica sarà il nostro futuro, perchè non prende solo in considerazione lo sviluppo economico, nudo e crudo, come avveniva fino ad ora, ma considera anche l’impatto ambientale, vale a dire i potenziali danni che possono essere arrecati all’ambiente dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime: estrazione, trasporto e relativa trasformazione in energia, eliminazione e smaltimento finale.

Siamo arrivati ad un punto in cui il nostro ambiente lo dobbiamo rispettare e salvaguardare. E questo presuppone un nuovo atteggiamento culturale per arrivare ad avere nuovi stili di vita. Come? Con l’ecoinnovazione, l’innovazione cioè che tiene conto non solo del profilo economico, ma anche delle dimensioni sociali e ambientali.

E’ la svolta? Ci siamo? Forse, e lo confermano i pareri positivi di chi in questo campo ci lavora, a cominciare da Confagricoltura che ha commentato così: “Finalmente si punta sulla crescita con buone idee e proposte, che ora però si tratta di applicare e bene”.

D’altronde queste misure erano state annunciate nei giorni scorsi dallo stesso ministro Clini.

Con l’approvazione del decreto ora si parla di cose vere…. di soldi veri e incentivi veri, pronti da dare a chi assume giovani nella green economy.

Il decreto sviluppo, infatti si propone di agevolare le assunzioni a tempo indeterminato di laureati in materie scientifiche, con un contributo che coprirà il 35% delle spese fino a un massimo di 200 mila euro per impresa.

Si parla, come ha sottolineato ancora il Ministro dell’Ambiente di incentivi fiscali per assunzione di almeno 60.000 giovani sotto i 35 anni nei settori avanzati della green economy e della protezione del territorio, a partire dal 2013.

Sgravi fiscali alle aziende che assumeranno.

Le aziende che operano nell’economia verde potranno godere di un credito di imposta se assumeranno a tempo indeterminato ragazzi e ragazze di età inferiore ai 35 anni, con una riserva del 30% destinata agli under 28, assunzioni però che dovranno essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi mesi. E questi i settori in cui potranno essere impiegati i nuovi assunti:

– Protezione del territorio, per la prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;

– Ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione;

– Ricerca, sviluppo e produzione di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, nel solare a concentrazione, nel solare termodinamico e nella geotermia.

I crediti di imposta previsti copriranno il 40% del costo lordo salariale di ogni singolo nuovo addetto. Un costo per lo Stato, generato dalle minori entrate, di circa 360 milioni dal 2013 al 2015 che, come il ministro Clini ha detto, è convinto di ripagare nel breve e medio periodo.

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