«L’amore tra due persone, che siano dello stesso sesso o no, dev’essere valorizzato e rispettato; queste relazioni devono ottenere riconoscimento da parte della società secondo i principi della giustizia sociale». Era il 1997 quando il cardinale Basil Hume, alla guida dell’arcidiocesi di Westminster dal 1976 al 1999, così si esprimeva sulle unioni omo e eterosessuali. Ora, a distanza di 15 anni, nel momento infuocato della polemica cattolica contro il progetto del governo di estendere lo status matrimoniale alle unioni omosessuali, riconosciute dallo Stato dal 2005, il suo appello è stato ripreso da un gruppo di cattolici, teologi e rappresentanti del clero per lo più. In una lettera al Times del 13 agosto scorso, costoro hanno definito «assolutamente lecito il ricorso dei cattolici alle loro coscienze pienamente informate» per sostenere tale progetto del governo, nonostante il parere risolutamente contrario dei vescovi inglesi, che in primavera hanno deciso addirittura di mettere in piedi una task force insieme ai rappresentanti di altre confessioni religiose e delle altre Chiese cristiane per fare pressione sul governo affinché la misura non passi. «Non tutti i cattolici – hanno scritto – condividono le opinioni della loro gerarchia».
19 Agosto 2012