Little ItalyAuto blu del Comune di Bari, alla Fiera del Levante Emiliano sbaglia i conti

«Pur non condividendo alcune scelte governative, abbiamo svolto tutti i compiti assegnati: Bari si attesta al 6° posto in Italia per solidità di Bilancio ed è al 4° posto per l’equilibrio di parte ...

«Pur non condividendo alcune scelte governative, abbiamo svolto tutti i compiti assegnati: Bari si attesta al 6° posto in Italia per solidità di Bilancio ed è al 4° posto per l’equilibrio di parte corrente. Abbiamo tagliato la spesa corrente, azzerato le auto blu e rispettato i limiti alla spesa del personale sebbene siamo sotto organico. Abbiamo un avanzo di amministrazione di 136 milioni di euro che però non possiamo utilizzare per le regole del patto di stabilità».

Così il sindaco di Bari, Michele Emiliano, alla cerimonia inaugurale della 76esima Fiera del Levante in scena ieri al Teatro Petruzzelli dinanzi al premier Mario Monti. E’ un passaggio chiave che spiega come un ente locale riesca a mantenersi a galla nonostante i lacci agli investimenti e il continuo taglio dei trasferimenti statali (23,3 milioni di euro in meno nel 2012, +8,8% rispetto ai tagli dello scorso anno). Tutto vero, tranne l’azzeramento delle auto blu.

Parlano i numeri e in questo caso sono quelli raccolti dal ministero per la Pubblica amministrazione sulla base dei dati comunicati dallo stesso Comune di Bari sul parco autovetture, con tanto di classe di cilindrata, titolo di possesso, modalità di utilizzo e marca di fabbricazione. All’ente, secondo il dossier ministeriale del 17 febbraio 2012 poi aggiornato al 14 giugno scorso, risultano 66 auto, 58 di proprietà e 8 a noleggio, e la grande parte sotto i 1.600 cc. I dati sono pubblici e consultabili nella banca dati delle auto della pubblica amministrazione qui:
http://www.censimentoautopa.gov.it/public2.aspx?token=22188.

Vanno però aggiunte due cose. La prima: l’ente sta stringendo la cinghia da anni. Nel 2009 ha approvato un piano di contenimento della spesa che prevede la rottamazione di metà delle auto in servizio, il leasing di utilitarie a metano per gli uffici e servizi di bikesharing e carsharing per gli assessori. Nel 2010 è stata poi venduta all’asta l’Audi A8 (a benzina) usata dall’ex sindaco Simeone di Cagno Abbrescia. Nel 2011 ha completato la progressiva riduzione del 50% del personale dedicato così come programmato negli anni precedenti. La seconda: Emiliano contesta queste cifre perché, al contrario dei precedenti monitoraggi, ora il conteggio è assoluto e non si fa più differenza tra auto blu blu, auto di servizio, e quelle a disposizione di uffici. Tant’è che il 9 marzo scorso IlPortaborse.com, dopo un’inchiesta sulle auto blu in Italia e con quel “magico” 66 barese ricavato dallo stesso censimento ministeriale, pubblica una replica del sindaco (http://ilportaborse.com/2012/03/504/) che in sintesi dice:

«Allo stato attuale le auto di servizio del Comune di Bari possono essere così suddivise:
2 auto blu blu
Di tutte le auto solo due sono classificabili come “blu blu”, cioè di rappresentanza: sono due Toyota Prius, dono dell’azienda produttrice, ad alimentazione ibrida. Anche per questa scelta la situazione del Comune di Bari è molto particolare perché le due utilitarie di rappresentanza non sono ad uso esclusivo del vertice politico ma vengono condivise con assessori, dirigenti e personale degli uffici di Gabinetto e della Direzione Generale. Siamo stati i primi ad introdurre il “car sharing” per uso istituzionale.
12 auto blu
In uso condiviso delle ripartizioni del comune che vengono utilizzate per il trasporto a “chiamata” (tipo taxi interno) per riunioni in altre sedi del comune o altre istituzioni ed esigenze di servizio delle ripartizioni.
42 auto grigie
Servono allo svolgimento delle funzioni e dei servizi garantiti dal Comune: vengono utilizzate, per esempio, dal servizio sociale per accompagnare i minori nei centri di accoglienza, o dai tecnici per i sopralluoghi, o per la consegna a domicilio delle carte di identità».

Il risultato di Emiliano è 56 e con le dovute differenze, ma si possono sbagliare i conti davanti a un professore di economia?

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