Il sito continua ad espandersi. E introduce servizi su misura, ritagliati sui diversi tipi di persone in cerca di impiego.
Solo 13 persone disabili ogni 100 in Italia riuscivano a trovare lavoro in un contesto in cui la crisi non aveva ancora morso a fondo la carne del tessuto occupazionale come oggi. E accanto a loro oggi, proprio per via della crisi, si sta aggravando sempre più quel fenomeno di disabilità sociale, sotto un certo punto di vista, rappresentato dall’estromissione dai cicli produttivi che è la cassa integrazione: nel solo mese di agosto di quest’anno, secondo l’Istat, le ore di cassa integrazione sono aumentate del 18,7% e sono arrivate a una cifra assoluta di 67 milioni.
Il premier Mario Monti ha recentemente affermato di scorgere la luce in fondo al tunnel, Egomnia si sta attivando per contribuire a pigiare l’interruttore e accendere quella lampadina. Anche per queste due categorie di persone con difficoltà a trovare un posto di lavoro.
Tanto per le une quanto per le altre strumenti di tutela sono già previste per legge: la cassa integrazione salvaguarda i livelli retributivi di chi pure viene di fatto espulso dall’azienda, con un meccanismo sostanzialmente paragonabile a un salario minimo garantito (via via decrescente rispetto a quanto percepito nello svolgimento effettivo di attività lavorativa); le persone disabili vengono iscritte nelle categorie protette e per legge – in una sorta di affermative action a tutela di una minoranza che non può essere emarginata a causa del suo stato e del suo essere minoranza – le aziende sopra una certa soglia dimensionale devono attingere da questi elenchi, in base a una precisa proporzione rispetto al numero totale di personale impiegato.
Il lavoro tuttavia non può essere creato per legge e il dato di fatto sostanziale tanto per i cassaintegrati quanto per i disabili è esattamente questo: perdita o difficoltà a trovare un lavoro, nonostante tutte le iniziative messe in campo, a partire da quei centri per l’impiego (dall’1 gennaio 2000 subentrati ai centri di collocamento) che già prima del montare della crisi non avevano mancato di apparire inadeguati alla bisogna, a detta dei critici.
Ed è proprio qui, nell’incrocio tra la domanda e l’offerta, che interverrà Egomnia. Già case story di successo imprenditoriale, già considerata una sorta di Facebook di aspiranti lavoratori, l’azienda fondata dal 19enne imprenditore Matteo Achilli (www.egomnia.com/matteoachilli) si accinge a lanciare due sezioni apposite per lavoratori in cassa integrazione (ordinaria e straordinaria), in mobilità e per persone affette da disabilità. In un contesto in cui lo spread fra lavori disponibili/professionalità richieste e persone in cerca di occupazione è sempre più marcato, le 2 sezioni agevoleranno appunto l’incrocio tra domanda e offerta consentendo una ricerca mirata. Nata solo da pochi mesi, Egomnia ha già registrato da tempo le 30000 iscrizioni tra persone in cerca di lavoro e 325 tra imprese in cerca di personale (tra questi Bialetti, Bulgari, Fastweb, Ericsson e H3G). Pensata inizialmente soprattutto per giovani in cerca di prima occupazione, con la creazione delle 2 nuove sezioni – preceduta da un potenziamento dei server di rete – Egomnia compie ulteriori passi avanti in direzione di un servizio tailor-made, fatto cioè su misura dell’utente: oltre ed accanto a chi ancora non ha esperienze lavorative, saranno infatti immediatamente rintracciabili coloro che possono già vantare esperienze in contesti aziendali e coloro che appartengono a una particolare tipologia, quella delle categorie protette, di persone in cerca di impiego.
Sorprendentemente,i maggiori siti di ricerca e offerta di lavoro ad oggi mentre hanno introdotto applicazioni per smartphonenon hanno pensato di suddividere le ricerche/offerte di lavoro in base allo status personale. Mentre è quasi sempre presente, sul fronte delle offerte, una ripartizione per categorie (industria, commercio) e/o per Regione e Provincia, viene lasciato a chi si iscrive a quei siti specificare di essere, o di essere in cerca di, persona disabile o cassa-integrata. Al di là della possibile reticenza di qualcuno a dichiarare un certo status, l’assenza di caselle per tipologia di (aspiranti) lavoratori rende più macchinosa la ricerca.
Secondo una logica che premia la reputazione acquisita grazie a quanto si può dimostrare di aver fatto più dei vincoli fiduciari-amicali – un’elaborazione di IsfolPlus su dati 2011 attesta che nel 35% dei casi in Italia si viene assunti in quanto conoscenti/amici di – Egomnia si pone come luogo di confronto tra quello che le aziende cercano e quello che gli aspiranti lavoratori offrono (in termini di capacità, esperienze, competenze): la sua natura di social network permette infatti di colloquiare, interrogarsi reciprocamente su qualsiasi aspetto di un futuro rapporto di lavoro, così come di aggiornare il proprio profilo e di verificare quante volte questo è stato visitato (il confronto con le visite ricevute da altri può certamente provocare delusione, ma può anche suonare come campanello d’allarme sull’opportunità di cercare lavoro in un altro campo).
Ufficio Stampa di Egomnia | Egonews