Dice il padrone che la carica suprema dello Stato ha diritto a tenere segreto il suo pensiero privato. Il privato è parziale, e financo fazioso. E lui come persona ha il diritto di essere parziale e fazioso; ma come Presidente no. E dunque l’unico modo di salvaguardare il suo diritto (privato) di espressione è di renderlo non intercettabile. Il privato è segreto.
Solo (honi soit qui mal y pense)) per fare d’esempio, Lui può pensare e dire ad un amico che confrontato a Di Pietro Masaniello era uno statista; che Berlusconi era ormai impresentabile in Europa e figuraccia nel mondo; e persino che qualche magistrato, palermitano o no, praticava sul bordo dell’eversione istituzionale. Purchè il suo pensiero resti privato. Tra lui e i suoi intimi. Che se diventa pubblico è attentato al prestigio della carica e all’indipendenza dell’Istituzione.
Dice il padrone che va bene così. Un viso si intercetta meglio di un telefono. E dunque anche se non possiamo saperlo sappiamo che lui lo pensa per davvero. E gli siamo grati di pensarlo.