Il presidente della Bce Mario Draghi
Nell’anno del dragone, con un Draghi alla guida della Bce, forse la moneta unica europea ha trovato una soluzione ai suoi problemi d’instabilità e incertezza. Ieri Mario Draghi ha annunciato gli interventi indispensabili per salvare, e in parte riformare, l’euro e tutta l’unione monetaria: dall’acquisto illimitato di bond, all’eliminazione della “soglia minima di rating”, passando per il nuovo piano di acquisti denominati “Outright monetary transactions” e la sterilizzazione della liquidità in eccesso.
Capitalismo e Salame pubblica il post che l’economista premio Nobel 2008, Paul Krugman, ha dedicato a Mario Draghi (il post è intitolato Draghi) all’interno del suo blog “la coscienza di un liberale” sul New York Times. Nel post è riportata inoltre tutta la conferenza tenutasi ieri a Francoforte e un’analisi sulle aspettative d’inflazione che i mercati si aspettano, dopo l’annuncio di acquisti illimitati di titoli di stato.
Sono queste operazioni sufficienti per salvare l’euro e tutta l’eurozona? Secondo l’economista americano, le azioni intraprese da Mario Draghi sono: «A step in the right direction, probably enough to buy a significant amount of time, but not enough unless more follows» (un passo nella direzione giusta, probabilmente abbastanza da comprare una notevole quantità di tempo, ma non sufficiente a meno che non seguano altri passi).
Il problema è: quanto tempo è stato comprato??