Asteco e cieloLa “Guerra di Scampia”, cosa ne pensa il soldato Antonio…

L'escalation di morti ammazzati che potrebbe innescarsi a Napoli (con Scampia a far da epicentro) preoccupa non poco le istituzioni locali, ma soprattutto chi nell'inferno cerca di restare a galla ...

L’escalation di morti ammazzati che potrebbe innescarsi a Napoli (con Scampia a far da epicentro) preoccupa non poco le istituzioni locali, ma soprattutto chi nell’inferno cerca di restare a galla onestamente e prega di non trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Diverse le reazioni degli amministratori della città, non si escludono misure straordinarie, compreso l’impiego dell’Esercito. Ho chiesto allora a chi (praticamente) dovrebbe imbracciare il fucile e prendere parte a questa “guerra”. Ragazzi non ancora trentenni (o di poco più grandi) che al posto dell’Afghanistan vorrebbero difendere la propria terra ma che rimangono fedeli al loro “status da soldato” ubbidendo agli ordini.

Come ci confessa il soldato Antonio (nome di circostanza in tutela della privacy): “Amo il mio paese e sarei orgoglioso di aiutarlo. Lascerei volentieri i teatri operativi all’estero per aiutare prima il nostro paese, ma purtroppo ci sono moltissimi altri interessi che vanno oltre l’aiuto della popolazione. In ogni modo sono un soldato e quello che ci dicono di fare io lo faccio!”

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