Oggi il tendone di Piazza Duomo, luogo simbolo dell’Assemblea Cittadina, è diventato oggetto di un acceso battibecco tra Anna Pacifica Colasacco e il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che solo qualche giorno fa aveva assunto un preciso impegno:
Nel corso dell’assemblea cittadina di mercoledì 22 agosto 2012 il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è intervenuto in merito ai due punti all’ordine del giorno: il futuro del tendone di Piazza Duomo e il Salotto Urbano.
Il Sindaco, riconoscendo al tendone l’alto valore simbolico che ha caratterizzato le più importanti manifestazioni svoltesi a L’Aquila, ha affermato che lo stesso verrà spostato di pochi metri, alla sinistra della fontana ai piedi della piazza, per consentire l’istallazione del tendone di Emergency che svolgerà il raduno nazionale a L’Aquila nei giorni 7/8/9 del mese di settembre. I cittadini saranno informati della data di tale operazione, affinché possano essere presenti per concordare la collocazione e vigilare sulle suppellettili presenti nel tendone, acquistate tramite autofinanziamento.
Ha altresì, ancora una volta, assicurato il suo interessamento, al fine di poter dotare il tendone di un pavimento di legno.
Questo il primo commento su Facebook di Anna Pacifica Colasacco, questa mattina:
«Stanno smontando il tendone di Piazza Duomo. Contro ogni rassicurazione del Sindaco che sosteneva che sarebbe stato rimontato immediatamente, questo non accadrà. Ci aveva anche detto che saremmo stati avvisati per tempo. Invece, lo stanno smontando ora e noi ora lo abbiamo saputo. Non commento, sono troppo arrabbiata. Ci vediamo in Piazza».
Pronta la replica del nostro Sindaco su facebook:
Ma che dite. Posto che si e concluso di non spostarlo, ma se anche ciò fosse avvenuto? Si sarebbe rimontato. La verità, ve lo dico col cuore, e’ che sospetto ormai che voi abbiate bisogno, per restare gruppo, di avere qualche nemico. E’ un fenomeno che studia la psicotecnica. Tra l’altro avevo inviato ieri un post ad Anna Colasacco e le ho telefonato questa mattina presto. Avete bisogno di un nemico…ma io non ci sto.
Colasacco:
Tu , caro Sindaco, hai bisogno, invece, di avere troppi amici, ma, guarda caso, mai fra le persone che si battono disinteressatamente per la città. Quel tendone non verrà spostato perché io, stamani, sono andata a farmi sentire, in Piazza.Perché io, come se ne avessi bisogno, sentendomi presa in giro per l’ennesima volta, ho deciso di alzare il capo e urlare, prendendomi una rabbia che ancora non riesco a smaltire e che, sono certa, fa malissimo alla mia salute. Emergency ha capito ed ha deciso di montare un tendone più piccolo. E di questo a loro sono grata. Loro hanno avuto rispetto di noi. Se fosse stato per l’Amministrazione, e se non ci fosse stata l’iniziativa ancor in corso, il tendone sarebbe adesso smontato. E se io mi fossi incatenata dentro, tu avresti chiamato i carabinieri e mi avresti fatto arrestare. Tue testuali parole. Non ho paura, Sindaco. Cosa ho da perdere? Il 25 ottobre, sarò la prima degli aquilani, insieme ad altri 4 concittadini, ad essere processata per aver amato la mia città. Questo nel silenzio generale. Il tuo prima di tutti.
Cialente:
Soliti problemi tecnici. Tanto e’ vero che martedì terrò una riunione con il settore per capire chi e’ responsabile di questa situazione. In altre parole andava smontato, qualcuno risponderà del fatto di non averlo fatto. Ti saresti potuta anche incatenare ma lo avrei smontato e poi rimontato, come avevo deciso. Poi spiegatemi quale Vilnius alla democrazia e’ smontare e rimontare una tenda. Seri per favore.
Colasacco:
Tu avevi preso degli impegni, tutti registrati e documentati: dicevi che il tendone si sarebbe spostato e riposizionato in giornata. E noi abbiamo accettato, pur soffrendo per il ricollocamento diverso. Impegni disattesi, visto che si sarebbe rimontato quando lo avresti deciso tu (due o tre mesi, tue parole testuali di stamani). Il problema, grave, gravissimo, è che noi cittadini non ci fidiamo più di quanto ci viene detto e promesso. E’ colpa nostra? Non credo. Non nemici, ma amici attendibili e fidati vorremmo trovare nelle nostre amministrazioni. E’ giusto che quel tendone rimanga dove sta e chi ci ha aiutato ad addivenire a questa decisione, civilmente condivisa, è meritevole di plauso e riconoscenza. Siamo seri, per favore!
E conclude pochi minuti fa:
RicostruiamolAQ, questo abbiamo scritto sul fronte del precario manufatto. E, se le parole hanno un peso, in quella scritta è condensato lo spirito che anima quel tendone: lavoriamo, insieme, tutti, per ricostruire la nostra città. Rendiamoci, noi cittadini, partecipi e fautori della rinascita morale, materiale e sociale del nostro territorio. E nessuno da quel luogo è , o deve sentirsi, escluso, poiché, al contrario di quanto il Sindaco asserisce, non abbiamo bisogno di nemici, ma solo di cittadini ed amministrazioni che intendono fattivamente collaborare. Non solo a parole, ma nei fatti concreti, appunto. Gli unici che da quel luogo dovrebbero sentirsi esclusi sono i profittatori, gli strumentalizzatori, gli opportunisti ed i disonesti.