Una figlia come teNinna nanna…a cinque stelle

Ho capito di esserci dentro quando ho cominciato a riconoscere i marchi. Non quelli facili, da Chicco o Prenatal ci sono andati tutti. Io dico Azur, Brevi o Pali, per non parlare dei dettagli tipo...

Ho capito di esserci dentro quando ho cominciato a riconoscere i marchi. Non quelli facili, da Chicco o Prenatal ci sono andati tutti. Io dico Azur, Brevi o Pali, per non parlare dei dettagli tipo il modello del trio Inglesina (OTutto, Avio o Free Zippy System?): il marchio nel marchio, insomma. Finché stanotte ho addirittura sognato di comprare la culla-lettino di Stokke.

Ora, ai più questo nome mezzo tedesco non dirà niente. E infatti la Stokke non è tedesca, ma norvegese e pare che dal 1932 produca le camerette, i seggioloni e i passeggini più costosi d’Europa. Ovviamente, quando si parla di neonato, costoso fa spesso rima con alta-qualità-che-non-puoi-non-dare-a-tuo-figlio e per alcuni può degenerare nel must have.

L’articolo che ho sognato io si chiama Sleepi mini, è un lettino trasformabile che da culla di 82 cm, aggiungendo vari pezzi, diventa un lettino di 172 cm passando per la versione letto baby da 127 cm. Insomma, ci si dorme comodi da 0 a 10 anni. Poi quando il bambino è diventato un preadolescente la struttura si smonta e se ne può fare un divanetto o un set di due poltrone. Sempre che il suddetto bambino non abbia sfondato tutto prima dei 10 anni. Prezzo: non dichiarato, né sul catalogo né online. Sarà intorno ai millemila euro.

Un lettino normale, comunque, costa dai duecento euro (molto scontato) a salire. Non sorprendetevi di cartellini da 600 euro. In più, come ogni fregatura che si rispetti, in genere te lo vendono senza materasso, per cui devi aggiungere un altro centinaio di euro o più. Perché che fai, non lo prendi antisudore, antiacari, antisoffoco? Sperando che non sia pure antisonno? Poi ci devi aggiungere il fasciatoio, che costa quanto il lettino ma fortunatamente senza l’aggiunta del materasso. Il paracolpi, un cuscinone per foderare le pareti del letto, e l’armadio, per chi non ce l’ha.

E non si può dimenticare il riduttore! Per chi a questo termine associa la presa internazionale per ricaricare il cellulare in vacanza (bei ricordi…), sappiate che il riduttore per culla è qualcosa di molto meno alla page ma a quanto pare indispensabile: una sacchetta rettangolare da mettere dentro il lettino per i primi mesi, quando il neonato sarebbe troppo piccolo per le dimensioni del letto. Il riduttore – troverete cataloghi che lo chiamano “culla sensoriale” – si paga a parte e si sceglie tra tanti (troppi!) modelli. Ma è la versione economica della culla, quindi non lamentatevi perché, alla fine dei conti, vi avrà fatto risparmiare.

In attesa di avere in sogno l’illuminazione per il lettino giusto, sabato scorso con Mr P. abbiamo comprato un po’ di lenzuolini. In carovana con i miei e i suoi da Prenatal abbiamo riempito due buste di completini per culla e carrozzina con animaletti celesti o gallinelle gialle; kit per toeletta inclusivo di tagliaunghie, termometro per l’acqua, spugna da bagno; accappatoio da neonato a forma di orso con tanto di zampette. Ovviamente mia madre non ha potuto esimersi dall’acquistare la sesta coppia di bavette.

P.S. Ecco cosa ho imparato dal mio tour di benchmarking in giro per i negozi di articoli per neonati: ottobre/novembre è un buon periodo per partorire, perché i negozianti vorranno liberarsi delle vecchie collezioni per far spazio ai giochi da regalare a Natale, quindi sarà più facile trovare delle svendite.

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