Bari – Più poli a lavorare sui fianchi di una fiacca e stremata Vecchia Signora della Cultura in Puglia. Una partita a scacchi che, da anni ormai, non sempre giova alla cittadinanza e non sempre pone al primo posto i lavoratori del settore, le meravigliose maestranze tra artisti e tecnici che la Regione Puglia può permettersi di vantare su scala internazionale. Gli ultimi passaggi vogliono la certezza dell’acquisizione da parte della Regione del Teatro Kursaal Santalucia, scatenando non poche polemiche: perché solo oggi l’Ente si è ricordato di poter esercitare diritto di prelazione sul bene, tra l’altro precedentemente aggiudicato per il prezzo battuto di poco più di due milioni all’asta giudiziale da un privato?
E’ presto detto: l’obiettivo della Regione è quello di metter su una sorta di polo integrato con la Fondazione Petruzzelli. Se da una parte gli ex proprietari del Teatro, la famiglia Buompastore, subiscono un ingente danno economico – il valore dell’immobile nel 2006 era di 7 milioni di euro – dall’altra parte l’assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, stempera gli animi rassicurando: “Ad acquistare il Kursaal ci abbiamo pensato sin dall’esito dell’asta. Nella rimodulazione dei fondi Fas, la Regione ha avuto delle economie ed una volta verificata la possibilità di sostenere i costi abbiamo agito”. Ed ha poi aggiunto: “Pensiamo a degli accordi con Teatro pubblico pugliese e Fondazione Petruzzelli, con la quale miriamo a un polo integrato. C’è tutta una parte di spettacoli che può essere realizzata in ambienti differenti. Per esempio la prosa e la grande sinfonica può essere fatta al Petruzzelli, la musica contemporanea e concertistica al Kursaal”.
Il braccio culturale della Regione, intanto, si fa ancora più forte: Carmelo Grassi sarà, infatti, nuovamente presidente del Consorzio del Teatro Pubblico Pugliese per i prossimi cinque anni, grazie alla fiducia ricevuta all’unanimità dall’assemblea dei soci. “Sono molto felice – ha dichiarato entusiasta Grassi – per la fiducia che i soci hanno nuovamente riposto non solo nel mio operato, ma anche in quello della struttura. In questi anni sono state molte le scommesse vinte ed i riconoscimenti che il Teatro Pubblico Pugliese, e più in generale la Regione Puglia, hanno conquistato”.
Pensare alla creazione di nuovi poli culturali, all’allestimento di ulteriori cartelli anche se, in realtà, le orchestre già esistenti tra musicisti e coristi di Bari sono con l’acqua alla gola. Come dimostrano le esperienze dell’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari e quella della Fondazione Petruzzelli. Ed è stata proprio la seconda a decidere di protestare simbolicamente in uno dei luoghi più centrali e vivi della città di Bari, via Sparano. Tra gli occhi curiosi e commossi della gente, gli artisti ed i tecnici – facendo saltare di fatto la prima del Don Giovanni di Mozart al Teatro Petruzzelli – hanno dato il via ad un concerto gratuito per il pubblico, una sorta di “audizione pubblica” dove a valutare erano i cittadini baresi stessi. Il motivo dello sciopero lo spiega il Segretario generale Cgil Bari, Giuseppe Gesmundo: “La Fondazione insiste nel non riconoscere il diritto di precedenza per gli artisti che hanno collaborato con il Petruzzelli, come previsto dal contratto nazionale di lavoro”. Artisti e sindacato si oppongono, infatti, alla scelta del commissario straordinario Fuortes di aprire “un bando pubblico” per i concorsi a tempo determinato, al quale han risposto già in 1.411.
Malcontento tra il pubblico, che avrebbe dovuto seguire la prima ma che potrà ritirare presso il botteghino un biglietto per uno degli altri spettacoli previsti, e tra le cinquante comparse rimaste fino alle 20 nei camerini del Teatro, senza alcuna indicazione sul da farsi. Speranzosi invece, alcuni degli orchestrali avvicinati e lo stesso Segretario generale Cgil Bari, Giuseppe Gesmundo, il quale ci dichiara: “Vedremo ora che accadrà. Sicuramente abbiamo dato un bel segnale. Dispiace solo per l’assenza politica, noi però portiamo avanti la nostra causa”. E rivela poi, di un probabile incontro con il Sindaco di Bari, Michele Emiliano: “Ci ha convocati, staremo a vedere”. Ulteriori date a rischio potrebbero essere quelle delle rappresentazioni del 12, 14, 16 e 18 settembre.
Nel frattempo il coordinatore PdL Bari, Luigi D’Ambrosio Lettieri, ha sollevato non pochi dubbi nei confronti della vicenda e del Segretario generale Cgil Bari, Giuseppe Gesmundo: “La Corte dei Conti censura nettamente i costi relativi al personale lievitati troppo e troppo in fretta della Fondazione – 62% nel 2008, 72% nel 2009 e 65% nel 2010 – ed insiste sulla necessità di maggiore trasparenza nelle procedure e punta i riflettori sul mancato rispetto dei vincoli di bilancio. Risultato: un buco di bilancio pari a un milione e 874mila euro nella pancia della Fondazione. Anche la Magistratura – insiste Lettieri – ha dato segnali precisi rigettando i ricorsi intentati contro il commissario della Fondazione per atteggiamento antisindacale. Fuortes aveva avuto il torto di indire concorsi trasparenti per il reclutamento del personale”. Il coordinatore del PdL Bari conclude: “Mi chiedo perché la Cgil, presente in maniera così marcata all’interno del Petruzzelli, non abbia vigilato e impedito che si arrivasse a questo epilogo. Mi chiedo come mai il conflitto di interessi che al Gesmundo non piace che io ricordi, ma così palesemente generato dalla commistione tra incarichi sindacali, direttivi e politici di una stessa persona, non sia mai stato rimosso, anzi è stato taciuto ed evidentemente incoraggiato”.
Immediata la risposta di Gesmundo: “Per quanto attiene il costo del personale è vero che la Corte parla di aumenti in media del 65% all’anno, ma è pur vero che se Lettieri avesse letto con attenzione la stessa relazione avrebbe potuto tranquillamente notare come la stessa Fondazione abbia avuto dei costi crescenti dovuti essenzialmente alla preparazione del trasferimento dal Teatro Piccinni al Teatro Petruzzelli. Come lei caro senatore certamente non sa, perché lo ignora, il Teatro Petruzzelli è grande tre volte il teatro Piccinni. Questo ha comportato un naturale e consequenziale aumento del personale dovuto alle mutate dimensioni del nuovo Teatro”. Infine Gesmundo denuncia il “non aver speso una parola quando il Ministero ha autorizzato bandi a tempo determinato”, da parte di Lettieri e “della sua forza politica”.
Prosegue così “la lotta tra poveri” ai danni del “linguaggio più universale ed accessibile tra tutti”, come diceva Schopenhauer, quello della musica. Lontano dalle manifestazioni, lontano dalle strade, lontano dalla città “viva” la politica e l’amministrazione però, guardano avanti.