Oggi, portando a scuola il seienne, con il duenne di scorta, si attraversava la strada quando:
– Papà?
– Sì?
– (sospiro) Devo proprio cambiare vita!
– ?
– Eh, tutto questo smog… prima o poi mi ucciderà!
Ho sorriso e ho pensato tra me di chiamare la madre per farci due risate, quando – tentando di attraversare un passaggio pedonale in pieno Centro Storico a zona antitraffico regolata riservata cartabollata – mi sono trovato un cliché parcheggiato proprio sotto i miei occhi.
La risata mi si è spenta sulla faccia: suv, donna al telefono, motore acceso, metà anteriore sulle strisce e metà posteriore sulla ciclabile (giuro). Sono in ritardo, se no farei anche una foto. Ci sono mamme e bambini della sua classe. Se no tirerei giù la donna dal sedile, le strapperei le chiavi dal cruscotto e gliele butterei sotto la macchina. Ricordo vagamente che lì sotto c’è anche un tombino.
Così magari comincia a prendere coscienza di cos’è il mondo ad altezza tubo di scappamento.