Dopo l’addio (quasi telegrafico) dal Manifesto e le successive spiegazioni, ecco il Vauro che preferisco: Diretto, pungente, semplicemente geniale. Mette da parte la penna, riprende la matita e disegna il suo passaggio “Da il Manifesto a Il Fatto”. Il vignettista toscano, preso di mira da alcuni lettori è stato definito “Vignettista squillo”. E no, troppo comodo fare leva sugli ideali, troppo scontato metterla sulla questione economica. Io sto con Vauro!
4 Ottobre 2012