Addio MontiLa giustizia sfiora ancora Romney: Bain Capital acccusata di collusione

Insieme, a braccetto, facevano un sacco di soldi illegalmente. Questa è sostanzialmente l'accusa portata ad alcune società di private equity, tra cui Bain Capital, di cui Mitt Romney è fondatore, ...

Insieme, a braccetto, facevano un sacco di soldi illegalmente. Questa è sostanzialmente l’accusa portata ad alcune società di private equity, tra cui Bain Capital, di cui Mitt Romney è fondatore, da parte di un gruppo di investitori e consegnata alla corte di giustizia di Boston. Di fatto, durante un periodo che sembra scorrere tra il 2006 e il 2007 Blackstone, K.K.R., Bain Capital e Carlyle Group avrebbero stretto un accordo collusivo per tenere bassi i prezzi di acquisto delle società “prede” e spartirsi la torta delle opportunità d’investimento che si presentavano negli States durante la bolla pre crisi.

Tra il 2005 e il 2007, ovvero nel periodo più rovente della bolla americana, la grandi imprese di private equity, spinte dal costante rialzo dei prezzi di borsa e dalla liquidità che gli veniva messa a disposizione sopratutto da JPMorgan Chase e Citigroup, hanno fatto shopping di imprese, tra cui Casears Entertainment e Hilton Hotels, fino all’acquisto, il giorno dopo il massimo storico del Dow Jones del 10 ottobre 2007 della società elettrica texana TXU, portando a termine il più grande leveraged buyout della storia, del valore di 32 miliardi di dollari.

Gli indizi ruotano sopratutto a due operazioni sospette nel 2006: l’acquisto della catena di ospedali HCA da parte di K.K.R. , Bain e Merrill Lynch, e la scalata da 18 miliardi a Freescale Conductors da parte di K.K.R.

Alcune e-mail sembrano infatti inchiodare il management delle aziende: Hamilton James, presidente di Blackstone – che aveva appena superato un’offerta per la stessa azienda da parte di K.K.R. – avrebbe scritto ai proprio collaboratori

“Henry Kravis [co fondatore di K.K.R.] ha appena telefonato per congratularsi e sottolineare la loro intenzione di defilarsi, non volento interferire con un contratto già siglato.”

E due giorni dopo James avrebbe rispoto a Roberts, altro cofondatore di K.K.R.

“Preferiemmo di gran lunga lavorare insieme a voi piuttosto che contro di voi […] Insieme potremmo essere inarrestabili, mentre l’un contro l’altro rischieremmo di costarci un sacco di soldi”

al quale Roberts avrebbe risposto con un semplissimo

“D’accordo.”