Ieri sera la nave italiana San Giusto, ammiraglia della flotta europea di Eunavfor, dispiegata dall’Unione Europea per i l pattugliamento e controllo antipirateria nelle acque antistanti il Corno d’Africa, ha fermato un’imbarcazione con 7 presunti pirati a bordo, arrestandone gli occupanti.
La nave da guerra della Marina Militare italiana, impegnata nell’ambito dell’operazione Atalanta, aveva avvistato la barca, che trasportava una scala, probabilmente destinata a facilitare ai pirati le operazioni di abbordaggio delle navi mercantili che transitano nella zona, e oltre 20 bidoni di carburante. L’avvistamento è avvenuto a circa 180 miglia a est di Socotra, isola nell’Oceano Indiano che si trova a sua volta a 300 miglia dalla costa somala. Il comandante della San Giusto ha quindi immediatamente rivolto la prua verso l’imbarcazione sospetta, mentre un elicottero decollava dalla nave per vedere più da vicino di cosa si trattasse. Una volta sul posto, la squadra d’imbarco della San Giusto è salita a bordo della barca e ha tratto in arresto i sette uomini che componevano l’equipaggio.
Il contrammiraglio inglese Duncan L. Potts, comandante della forza navale dell’Ue operante nella zona, ha definito l’operazione un successo: «Questo è stato il primo avvistamento di una nave pirata sospetta nel bacino somalo da oltre 3 mesi a questa parte, e le nostre forze sono intervenute prima che l’imbarcazione avesse la possibilità di effettuare un attacco contro le navi in transito nella zona».
Il contrammiraglio Potts ha poi aggiunto: «Sapevamo che, concluso il periodo dei monsoni, questo mese i pirati avrebbero nuovamente tentato la fortuna in mare, ed è per questo che abbiamo sempre tenuto alto il livello di attenzione, senza sederci sugli allori per la calma apparente dei mesi scorsi».
«Il mio messaggio ai pirati è chiaro» è l’ammonimento di Potts. «Vi teniamo d’occhio, e abbiamo intenzione di catturarvi appena vi metterete in mare». Secondo il comandante britannico, l’episodio che ha visto coinvolta la nave San Giusto è la riprova del fatto che i pirati hanno ancora tutte le intenzioni di prendere il mare, e che tutte le persone coinvolte nella lotta contro la pirateria, siano essi militari o civili, devono restare vigili e pronti.
Intanto, dopo la raccolta di informazioni a bordo, l’imbarcazione è stata distrutta, per impedire che i sospetti pirati potessero riutilizzarla in futuro per tentare di abbordare altre navi.