Apre stasera il 56esimo Festival del Film di Londra, in collaborazione con American Express. E noi saremo in prima fila per raccontarlo.
Dal 1956 il British Film Institute patrocina un Festival Internazionale del Film, con più di trecento titoli tra fiction e documentari, in undici giorni di proiezioni ogni fine settembre tra Southbank e Leicester Square, nel cuore di Londra.
Nonostante l’assenza di glamour e di competizione sfrenata, le poche prime britanniche e le rare prime mondiali, il LFF è un evento di grande risonanza, il cui scopo dichiarato è portare i migliori film del mondo a Londra, offrendo al grande pubblico inglese l’opportunità di vedere a prezzi (quasi sempre) popolari film che altrimenti non troverebbero spazi di programmazione.
Quest’anno il programma si presenta particolarmente ricco: abbandonata la selezione per categorie geografiche, la Direttrice del Festival di nuova nomina Clare Stewart (è tutto al femminile il board del BFI, con mia grande sorpresa e piacere) ha optato per una suddivisione tematica: love, debate (con una concentrazione impressionante di film italiani, da Reality di Matteo Garrone a Bella Addormentata di Marco Bellocchio), dare, laugh, thrill, cult, journey, sonic, family.
In aggiunta, ovviamente, ci sono la Competizione ufficiale (che vede il nostro Ciprì con E’ stato il figlio) il premio per la migliore Opera prima e per il miglior Documentario.
Apre le danze stasera il Gala con la versione 3D del capolavoro di step-motion Frankenweenie, omaggio al genere horror del geniaccio statunitense Tim Burton.
So, let the games begin!