Gran parte dei media, per fortuna non Linkiesta, sembra a caccia di novità piuttosto che di notizie. Oggi sono arrivate prime risposte agli interrogativi che ci siamo posti ieri qui, a proposito della candidatura di D’Alema e di chi avrebbe dovuto chiederla.
Bersani ha chiarito che non sarà lui a farlo e che semmai se ne occuperà la Direzione del Partito.
C’è da notare però l’equivoco clamoroso che rimbalza ovunque in queste ore. Repubblica apre la sua edizione online virgolettando Bersani «Non chiedo a D’Alema di ricandidarsi» e suggerendo, chissà quanto di proposito, la suggestione della rottamazione. Poco conta che Bersani abbia negato proprio questa suggestione, e che di tutto si tratterà tranne che della purga giovanilistica che propone Renzi.
Resta il fatto che molti commentatori, tra i quali anche numerosi giornalisti, si sono lasciati affascinare solo dalla suggestione del titolo strillato.
A costoro andrebbe fatto notare, per puro esempio, che Bersani probabilmente non chiederà di candidarsi neanche a Napolitano, e che questo non autorizza certo a confezionare la notizia della rottamazione dell’inquilino del Colle.
Un rinnovamento della politica, dato il ruolo che ha oggi l’informazione, richiederebbe forse anche quello della “grammatica” giornalistica. Una moratoria dei titoli, ci vorrebbe, in virtù della quale si costringerebbero finalmente i lettori – e i colleghi – a leggere anche il contenuto dei pezzi e non solo i titoli.
16 Ottobre 2012