MamboSassoli dia il buon esempio e resti in Europa: la politica non è un taxi per far carriera

Questa mattina non proverò a scandagliare la politica perché a galla di questa emergono fatti e comportamenti che mi fanno arrabbiare. Sono uno di quelli che crede nell’Europa e vota regolarmente p...

Questa mattina non proverò a scandagliare la politica perché a galla di questa emergono fatti e comportamenti che mi fanno arrabbiare. Sono uno di quelli che crede nell’Europa e vota regolarmente per mandare lì chi gli sembra più adatto ma ogni volta deve fare i conti con l’emergere di piccole ambizioni. Ci risiamo. David Sassoli ha annunciato che vuole presentarsi alle elezioni romane per fare il sindaco della capitale. Deve quindi dimettersi da parlamentare europeo.

Qualche giorno fa si era detto che avrebbe voluto fare il presidente di regione nel Lazio dopo la Polverini ma il Pd ha scelto Nicola Zingaretti. Insomma Sassoli vuole andar via dall’Europa. Non credo per ragioni di vil denaro perché i deputati europei, di rito italiano, guadagnano bene. Non credo perché lì non vi sia nulla da fare perché l’Europa ancorché molto discussa di questi tempi ha dossier importanti da affrontare anche nel suo parlamento. Perché, questa è la spiegazione che mi do, molti italiani di rango scelgono di andare in Europa come condizione preparatoria per fare politica in Italia fra un elezione politica e un’altra o fra una corsa per fare il sindaco e un’altra. Si auto-parcheggiano là.

Sono stati numerosi i casi di parlamentari europei che si sono dimessi poco dopo essere stati eletti. Non penso solo a Santoro e alla Gruber che sono tornati ai loro mestieri di origine, annoiati da Bruxelles come se non sapessero prima che cosa li aspettasse. Penso anche a leader politici che hanno lasciato anzitempo l’incarico per tornare a fare cose in Italia. Ora ci prova anche Sassoli. Non è una cosa seria. In questo modo gli elettori della sinistra, la prossima volta che dovranno eleggere i parlamentari europei, potranno legittimamente lasciar perdere visto che non c’è garanzia che questi restino al loro posto e visto che lo considerano una sinecura ovvero una perdita di tempo. Sassoli farebbe bene a desistere. Per la carica di sindaco ci sono altri nomi.

Lui resti là dov’è e se alla scadenza si troverà senza incarico, torni a fare il suo mestiere e aspetti che si liberi un posto. Questa corsa ad accaparrarsi quello che si è appena liberato sa tanto di quella vecchia politica che l’ispirato Sassoli nei suoi comizi condanna. Il problema della politica italiana non è solo l’invadenza dei Fiorito ma quello di coloro che non fanno della politica una cosa seria, un contratto da rispettare, che usano gli elettori come un taxi. E poi ci ricamano addirittura. E basta, no? 

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