Di Antonello Zito
“Non vi fidate, Troiani. Sia ciò che vuole, temo i Dànai, e piú quand’offrono doni”, inizio con l’Eneide per perlare delle primarie del PDL, inizio con questa citazione facendo le dovute modifiche che andrò ad illustrarvi: i troiani sono gli ex Forza Italia, il dono è l’accordo con Alfano e la candidatura della Meloni, i Danai sono gli ex an, perchè come ho provato ha spiegare agli ad un gruppo di ex forzisti, le primarie le fanno i partiti e spesso le vincono, ergo voi un partito non lo siete loro (gli ex An) si.
Le primarie del Pdl già di per se erano un po’ bislacche, con continui rinvii regole strane, Berlusconi che era d’accordo però poi no, “sono cose per la sinistra i nostri elettori non capiranno”. Eppure le primarie piacevano, l’idea non era male, poi gli ex An e buona parte del resto del partito le chiedeva, allora Alfano segretario del movimento ne fa una questione d’onore, si impunta e mette in minoranza addirittura il grande capo, sembra fatta, si parte! tutti vogliono candidarsi, la Santanchè, il carneade Samorì, Alfano, Galan, Crosetto, il giovane e formattatore Cattaneo, ma nessun ex An, la cosa sembra strana per un anno Alemanno ha gridato pro primarie poi niente, si può dire penserà alle prossime elezioni romane? Ma chi spunta dal cilindro la Meloni, volto pulito, sincero, giovane insomma l’unica carta che i destrosi possono spendere. Gli ex an dovrebbero convergere su Giorgia Meloni, il loro prodotto migliore, invece tengono la barra dritta e virano su Alfano, con lui siamo già d’accordo la parola data è una. Essendo un po’ altezzosi questi ex An reggono il gioco al segretario ma sul territorio le truppe si muovono pro Giorgia, alla domanda del perchè la risposta è unanime: “sapete Giorgia piace alla base, che possiamo farci”!, Alfano il carente di quid ci casca come una mela, accetta l’endorsement di La Russa e va avanti, ma a capire che il gioco non regge ci pensano le menti sopraffine della fu Forza Italia, Bondi, Frattini e Letta, in particolare, che capiscono subito che gli ex colonnelli di Fini di facciata stanno con il segretario ma la tentazione di scippare, grazie alla Meloni, il partito è alta. Partono le strida sui giornali, “Alfano è in mano ai colonnelli”, “questi vogliono rifare An” e altre cosucce del genere, in tutto questo l’unico che può salvare Agelino Alfano è il suo insuperabile padre politico Berlusconi, infatti l’idea di Silvio sarebbe quella di fare una sua lista, con nomi nuovi e facce più spendibili ma salvando i suoi vecchi fedelissimi ed il figlio prediletto Alfy, perchè anche al diavolo è dovuta un’anima, ed a scanso di equivoci come vorrebbe chiamare la nuova creatura? si proprio Forza Italia per cercare di mettere la sbarra agli aennini, che si terranno il carrozzone Pdl trasformandolo possibilmente in qualcosa di vecchio/nuovo ma che viri tutto a destra o alla becero-destra.
Non posso sapere se nei piani alti di Via dell’Umiltà ci sia mai stata una vera lotta modello complesso di Edipo, sicuramente se c’è stata Alfano l’ha persa, dimostrando di essere un buon politico, perchè ha avuto la volontà di combattere per una sua convinzione ma non si è dimostrato leader perchè la battaglia non l’ha vinta e peggio ha dovuto chiamare proprio il suo nemico a salvarlo. Non so se Silvio Berlusconi cambierà idea per l’ennesima volta, sicuramente Alfano rischia un pesante down reading della sua storia politica. Il Cav aveva ragione, è una questione di quid.