Padano, ma non troppoDue Euro per votare. Può l’ingordigia fermare la partecipazione?

Primarie, si parliamo ancora di quelle. Ieri sera abbiamo assistito a un fantastico dibattito tra i vincitori del primo turno. Oggi sembra di stare in una realtà parallela, con parole di fuoco tra ...

Primarie, si parliamo ancora di quelle. Ieri sera abbiamo assistito a un fantastico dibattito tra i vincitori del primo turno. Oggi sembra di stare in una realtà parallela, con parole di fuoco tra i due comitati, un esponente del consiglio dei Garanti che torna alla luce dalle catacombe per difendere quella fantastica delibera del Comitato nazionale datata 26 Novembre 2012, con oggetto appunto il ballottaggio e le modalità d’iscrizione.

Ma in questa occasione voglio affrontare lo stesso tema, ma da un’angolazione diversa. Per queste primarie mi è stato chiesto di fare il presidente di seggio. Il seggio è piccolo, i votanti sono stati 336. Ha vinto Bersani, anche se solo di 15 voti. Durante le fasi di iscrizione degli elettori, dopo le fatidiche 5 firme consecutive, mi è toccato l’infausto compito di chiedere i 2€. Quasi tutti li hanno lasciati, qualcuno mugugnava sotto i baffi e qualcuno lasciava qualcosa in più. Un episodio capitato a un collega scrutatore: una coppia anziana, una volta finita l’iscrizione, chiede “sono due euro o quattro euro in due?”. Il collega non se l’è sentita di chiederne quattro e ha lasciato correre.

Voi direte, due euro? Sono un paio di caffè, niente di più. Però su una coppia di anziani, magari monoreddito, 4 euro significano molto di più, nel bilancio familiare.

Pensate, 3 milioni e cento votanti significano almeno 6 MILIONI E DUECENTO MILA EURO. Non è populismo,però di questi soldi il PD poteva anche farne a meno, o almeno cambiarne destinazione d’uso. Non si poteva infatti far sottoscrivere a tutti i candidati un documento dove erano obbligati a devolvere il denaro un progetto benefico in base alla percentuale di voti presi?

Il tutto in modo trasparente, con cifre spese, e documentazioni che attestavano che il progetto era stato davvero finanziato. Un’operazione così semplice, che nessuno ha provveduto.

Potremmo almeno ripensarci per il ballottaggio. Apriamo totalmente le iscrizioni e devolviamo il ricavato in beneficienza. Non c’è bisogno di andare in Africa per sapere dove spendere i soldi. In italia nell’ultimo periodo sono successe così tante catastrofi naturali che 6 milioni di euro sarebbero briciole. Meglio di nulla, e sarebbe un fatto nuovo, un esempio che per la prima volta la politica ha intenzione di cambiare tono, un’occasione per avvicinare ancora di più le primarie alla gente, alla strada, perché in vista di un obiettivo benefico avremmo avuto molto più elettorato che, pur di non dare l’obolo alla politica, non è venuto a votare.

Due euro a molti non cambiano la vita, e tra questi c’è sicuramente il PD.

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