Le regionali sono state archiviate e, nel bene o nel male, spazio e tempo alla corsa per ricoprire la carica di sindaco nella seconda città siciliana per importanza. La politica etnea non ha paura, e nonostante i partiti tradizionali siano usciti devastati dalla competizione regionale, si dimostrano fieri e battaglieri come sempre. Almeno così pare.
Il centrosinistra, vittima illustre delle ultime elezioni, non ha ancora dipanato i vari dubbi che offuscano la coalizione. Enzo Bianco, sindaco della “primavera catanese”, o il giovane Giuseppe Berretta, parlamentare nazionale ancora in carica?
Il primo non si pronuncia, il secondo ha già cominciato ad affiggere (legalmente) alcuni manifesti in cui Catania reclama un certo ritorno al buongoverno e ai bei tempi. Nostalgie di “bianche primavere”? Non lo sappiamo.
Il centrodestra, anch’esso sbaragliato all’ultima tornata elettorale e in piena caduta libera, appare in uno stato confusionale evidente che non fa per nulla invidia al centrosinistra.
Se Enzo Bianco gode dei plausi del rettore Antonino Recca e del futurista Puccio La Rosa, appare improbabile una candidatura dell’ex “senasindaco” Raffaele Stancanelli, attuale primo cittadino catanese.
Se la possibilità rientra nelle intenzioni dell’avvocato di Regalbuto, pare che non goda più dell’appoggio e del sostegno del suo partito. Largo a Mr “dodicimila preferenze”, al secolo conosciuto come Salvo Pogliese?
Il neo deputato regionale, non si sbottona ancora, troppo presto per rilasciare dichiarazioni in merito.
Da considerare, all’interno del quadro politico, alcune possibilità di natura “tecnica” quale quella del docente Maurizio Caserta, professore di Economia politica all’Università di Catania. Il predetto ha più volte paventato una sua candidatura, ha lasciato intendere una sua probabile “discesa in campo” ma nei fatti, ancora, solo voci di corridoio.
E i grillini? beh, saranno di certo la spina nel fianco di queste elezioni comunali 2013. Il nome non si conosce ancora, ma riagganciandosi allo straordinario risultato delle elezioni regionali, è difficile che il Movimento Cinque Stelle si faccia sfuggire questa opportunità. Certo, con minore demagogia e meno populismo, magari, potrebbero convicere i catanesi dopo dodici disastrosi anni di centrodestra.
La partita è aperta, ma rimangono sconosciuti “calciatori” e “arbitri” del match.