Il 15 novembre l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) ha pubblicato il suo diciassettesimo rapporto sul consumo di droga in Europa. Quello che l’Europa non dice sui nuovi mercati di eroina e smart drugs. La seconda puntata.
Eroina. “Hanno detto che così avrei scordato tutti i miei problemi. Certo. Adesso è solo questo il mio problema. Il resto è niente”. Mentre la ragazza parla, la telecamera le ruota attorno e quando riprende di nuovo il volto, i suoi occhi sono bianchi, senza iride né pupilla. Era lo spot “La droga ti spegne”, una pubblicità progresso di fine anni ’80, contro l’uso di eroina. Gli anni delle siringhe nei parchi, della paura per l’Aids , dei più di mille decessi all’anno. L’eroina uccide ancora oggi il 4% dei cittadini europei tra i 15 e i 39 anni. Per abuso o per patologie correlate alla sua assunzione. 1,4 milioni di persone sono consumatori a rischio, un dato stabile rispetto a tre anni fa (quand’erano 1,5 milioni). Tuttavia l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) è convinto che la white e la brown non siano più una minaccia: “Si riscontra sempre più che in alcune parti dell’Europa di oggi le nuove iniziazioni al consumo di eroina sono diminuite, la disponibilità della sostanza stupefacente è diminuita e, recentemente, alcuni paesi ne hanno sperimentato l’acuta scarsità”. Cecilia Malmström, commissario europeo responsabile dell’Oedt, celebra l’operato dell’Europa nella lotta all’eroina: “La riduzione del consumo nell’Unione europea è il risultato di impegni a lungo termine profusi allo scopo di ridurre sia l’offerta che la domanda. Gli interventi incisivi delle forze di polizia lungo le rotte del traffico di eroina hanno svolto un ruolo importante nel contrastare l’offerta. Altrettanto importante è stata la diffusione della terapia sostitutiva, che ha rimosso una parte significativa della domanda dal mercato”.
Le proiezioni di Prevo.lab il laboratorio previsionale dell’Osservatorio regionale dipendenze (Ored) della Lombardia, almeno per l’Italia, annunciano però un andamento opposto rispetto a quanto detto in Europa. “L’eroina – spiegava il 27 giugno all’Adnkronos Salute il responsabile scientifico Riccardo Gatti, psichiatra e direttore del Dipartimento dipendenze della Asl di Milano – risulta in crescita fra gli studenti e, almeno fino a oggi, questa sostanza non era mai arrivata nelle scuole. Invece le nostre previsioni dicono che vi farà il suo ingresso nelle sue due varieta’, ‘bianca’ e ‘brown’, la prima più pura e di solito sniffata o fumata, la seconda anche iniettata in vena”. Se l’ero entra in classe, data la dipendenza che induce, la platea di consumatori fidelizzati rischia di allargarsi. Prima clienti fissi, poi consumatori cronici e alla fine nuovi tossicodipendenti. E già adesso la sola eroina copre la metà delle richieste di cura per problemi correlati all’abuso di stupefacenti: i consumatori di oppioidi che hanno ricevuto cure nel 2010 sono stati 700mila in tutta Europa.
Smart drugs, ecstasy e anfetamine. Ovvero la piaga dell’Europa centro settentrionale, dalla Repubblica Ceca alla Svezia, passando per le Repubbliche Baltiche, il Benelux e infine la Russia. Dai “kitchen laboratories”, i laboratori “casalinghi” dove si sperimentano nuovi intrugli da sballo, sono uscite nel solo 2012 più di 50 nuove sostanze.
Nel 2011 sono state 49, nel 2010 41, l’anno prima 24: un crescendo correlato anche alla facile reperibilità delle smart drugs, “droghe furbe” in quanto prodotte con materie prime legali. Si commerciano sempre di più in rete (un anno record il 2011 per “l’e-commerce di stupefacenti”. Gli shop censiti sono 693, contro i 170 del gennaio 2010): “Tutte le nuove droghe notificate lo scorso anno – spiega l’Osservatorio -, e quelle notificate finora nel 2012, sono droghe sintetiche”. Oltre alle droghe furbe, nei negozi in rete si vendono tanto funghi allucinogeni, salvia e kratom (uno stupefacente derivato da una pianta diffusa soprattutto in Thailandia). Sugli scaffali virtuali si trovano anche i catinoni sintetici (sostanze con effetti simili a degli stimolanti), che sulla strada si vendono come crystal meth, burn, khat, miraa. “Fino ad oggi – si legge nella relazione dell’Oedt-, i destinatari della maggior parte delle nuove droghe sono stati gli utilizzatori di stupefacenti ad uso ricreativo. Tuttavia, in alcuni paesi gli utilizzatori problematici di droghe stanno consumando anche nuove droghe. Dalle relazioni provenienti dall’Ungheria è emerso che i consumatori di oppioidi stanno utilizzando catinoni sintetici per via parenterale in tempi di penuria di eroina”. L’Osservatorio segnala poi un forte aumento nei sequestri di metanfetameina, passati da 100 a 600 chili. In aumento anche l’uso di ecstasy: secondo l’ultimo report sono circa 11,5 milioni gli europei (il 3,4% della popolazione adulta europea di età compresa tra 15 e 64 anni) che hanno provato l’ecstasy una volta nella vita (contro i 10 del 2009) e circa 2 milioni nell’ultimo anno. Circa 13 milioni (3,8% della popolazione adulta europea) invece i consumatori di amfetamine almeno una volta nella vita, mentre nella relazione 2009 erano 12 milioni. Se prima del 2010 il consumo è rimasto tendenzialmente basso, l’impennata dei sequestri e la capillare diffusione di negozi in rete e laboratori fa pensare che il mercato potrebbe aumentare. Di certo queste droghe “home made” non piacciono alla criminalità organizzata, che fino ad oggi ha avuto il monopolio su produzione e vendita delle sostanze stupefacenti.