WildItaly.netGiuliano Amato: “Salvaguardiamo gli esodati di Stato”, ovvero nuova indennità agli ex parlamentari

"Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a quarant'anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque? L’esodato di Stato?"Non si capisce se si deve ridere p...

“Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a quarant’anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i sessantacinque? L’esodato di Stato?”

Non si capisce se si deve ridere per non piangere o piangere per non suicidarsi. Queste parole le ha dette Giuliano Amato all’inserto del Corriere della Sera Sette.
La proposta del senatore pare più una presa in giro. Mentre si fa fatica a trovare i soldi per gli esodati che si sono venuti a creare a causa delle (de)riforma della Fornero lasciando a piedi centinaia di migliaia di Italiani impotenti di fronte a questa situazione, uno degli uomini con la pensione più alta d’Italia – arriva a 31 mila euro lordi al mese – vuole proporre, per legge, una indennità di reinserimento come se un politico che cessa di fare l’onorevole faccia fatica a trovare un lavoro e fosse indispensabile, per vivere, un assegno di Stato.

Ma non è solo una questione di facilità o meno a trovare lavoro, perchè gli “esodati di stato”, come li chiama Amato, potrebbero anche essere aiutati come gli altri, ma mi potete spiegare come fanno, con il po-pò di stipendio che ricevono al mese, a non mettere mai via un piccolo gruzzolo per riprendere a vivere senza politica, e magari, che sò, cercarsi un lavoro, una volta terminato il loro mandato? E poi, ci vogliamo scordare che i deputati, a fine mandato, prendono già una “buona uscita” esorbitante? Nel 2008, con la caduta del governo Prodi, Angelo Sanza prese 337mila euro, Luciano Violante 271mila, Alfredo Biondi 278mila euro, Clemente Mastella 307mila euro, Armando Cossutta 345mila euro, e potremmo continuare.
Ma non ci dimentichiamo che anche i consiglierei regionali ne prendono una. Il più celebre, ma nient’affatto il più sostanzioso, è quello del Trota che, dimessosi dalla Regione Lombardia, si è trovato fra le mani un assegno da 40mila euro.

Con che coraggio, questo arzillo vecchietto, già presidente del consiglio nel ’92-’93 e nel 2000-2001, propone una legge del genere?
Un classico esemplare della casta italiana che, alla domanda “Lei sarebbe disposto a ridurrsi la pensione d’oro?” risponde “Non ho capito la domanda.” può ancora avere diritto di parola, o peggio ancora di legiferazione, in questo ambito?
E dire che era pure stato scelto dal professorone Monti per i tagli ai costi della politica. E grazie al cazzo!

GIAMPAOLO ROSSI
per Wilditaly.net

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