Sono giorni di gloria per i sostenitori delle nozze gay. In Francia, mercoledì, 7 novembre, il governo di Hollande, mantenendo fede alla promessa fatta in campagna elettorale, ha varato un disegno di legge che autorizza i matrimoni omosessuali e l’adozione di bambini per le coppie gay. Secondo il ministro degli Affari familiari Dominique Bertinnoti si tratta di «un passo importante verso la parità dei diritti». Il provvedimento sarà discusso dal Parlamento all’inizio del prossimo anno.
Il giorno prima, la Corte costituzionale spagnola aveva riconosciuto la legittimità del matrimonio omosessuale, introdotto nell’ordinamento spagnolo nel luglio 2005 dalla legge del governo socialista di Zapatero. Il tribunale supremo ha convalidato anche la possibilità di adozione per le coppie gay. A fare ricorso contro la legge era stato sette anni fa il Partito popolare di Mariano Rajoy, allora all’opposizione e oggi al governo. Via libera, tramite referendum, ai matrimoni gay anche negli stati americani di Washington, del Maryland e del Maine dove si è votato, oltre che per eleggere il nuovo inquilino della Casa Bianca, anche per questi temi.
In contemporanea a questi eventi, arriva un caso di cronaca dal Regno Unito che dovrebbe far riflettere. Un uomo gay ha scoperto di dover pagare il mantenimento dei due figli che “generò”, o meglio, contribuì a generare, 13 anni fa.
Mark Langridge, secondo quanto riporta il Guardian, di professione contabile, fece amicizia con una coppia lesbica nel 1997. Poi ha accettato di donare il suo sperma in modo che una di loro potesse avere figli. Ad un patto, però: che non sarebbe stato coinvolto nel loro mantenimento. Anche perché, all’epoca entrambe sembravano finanziariamente tranquille e la loro relazione stabile.
Purtroppo, la coppia si è separata e una delle due donne è rimasta da sola con i bambini e senza soldi. Così, ha chiesto alla Child Support Agency (CSA) di perseguire il signor Langridge affinché lo obblighi a passare gli alimenti a lei e ai figli.
La legge, d’altra parte, in merito alle donazioni private di sperma avvenute prima del 2009 è abbastanza chiara. Solo i donatori anonimi, che hanno fatto tutto presso i centri autorizzati, sono esenti da essere trattati come il padre legale di un bambino nato a seguito della loro donazione. Questa regola, però, non vale e non è mai applicata agli uomini che donano sperma come parte di un accordo personale o d’amicizia. A meno che il bambino non sia legalmente adottato, entrambi i genitori biologici sono finanziariamente responsabili per il suo sostentamento, indipendentemente dal fatto che entrambi i loro nomi siano iscritti o meno all’anagrafe.
Ora Langridge spera in un’applicazione retroattiva della legge. «È assurdo che io venga inseguito per i soldi, mentre l’altra madre dei bambini non dà alcun contributo per il loro mantenimento», ha commentato, «come può essere giusto una cosa simile in un Paese moderno e che predica l’uguaglianza come la Gran Bretagna?».