Si comincia dalla colazione: presto gli hotel a 5 stelle di Milano, Roma e Firenze introdurranno nei propri menù, accanto a cornetto e cappuccino, uova e bacon anche noodles e ravioli. La colazione prediletta dai cinesi e, più in generale, dagli orientali.
Adeguarsi conviene e il perchè appare chiaro leggendo il report 2012 China Luxury Report presentato a Shanghai dal Fortune Character Institute: nel 2012 il valore dello shopping dei turisti cinesi nel mondo varrà 80 miliardi di euro, + 10% rispetto alla spesa 2011, pari a 72,6 miliardi. I turisti cinesi nel 2012 sono stati 77 milioni.
A trionfare sono le destinazioni d’oltreoceano, con l‘Europa al primo posto con un market share del 23%. Seguono gli Stati Uniti con il 10%.
Per stilare questo report il FCI ha condotto una ricerca intervistando ben 3.754 cinesi con un patrimonio individuale di oltre 1 milione di dollari: la Cina vanta un potere d’acquisto che, ad oggi, nessun altro Paese può invece garantire.
Secondo HSBC la Cina pesa sulle vendite globali dei beni di lusso per il 25%, percentuale che solo 5 anni fa si attestava sul 5%.
La crescita è vistosa e riconosciuta, ma c’è da tenere presente che i cinesi stanno diventando sempre più sofisticati nell’acquisto così come nelle esigenze: per questo è necessario dotarsi di personale ad hoc che sappia accogliere al meglio la clientela orientale, ma anche di luoghi e di servizi che possano incontrare le loro esigenze.
L’Europa ad oggi vanta una leadership che non avrebbe senso perdere, visto e considerato lo stallo dei consumi legato alla crisi. Chissà se i retailer e le strutture di hotellerie italiane sapranno cogliere la palla al balzo?