Nel suo blog “Il non senso della vita” sulle pagina web del quotidiano “la Repubblica” PierGiorgio Odifreddi ha scritto un intervento dal titolo “Dieci volte peggio dei nazisti” a proposito delle incursioni aeree israeliane su Gaza degli ultimi giorni e proponendo una comparazione tra La strage delle Fosse Ardeatine e le incursioni aeree a Gaza.
A me sembra che ci sia almeno queste differenze:
1. le stragi naziste sono avvenute in base al fatto che si occupava un territorio non proprio e si uccideva su quel territorio chiunque impugnasse delle armi o avesse intesa politica, logistica o militare con la resistenza armata;
2. Le stragi naziste avevano come obiettivo colpire i civili e servirsi dei civile per fare la guerra a qualcun altro;
3. la tecnica di esecuzione delle stragi consisteva nel prelevare qualcuno da casa, portarlo in un luogo e lì ucciderlo. Oppure come nel caso specifico delle Ardeatine, premere qualcuno in una proporzione di valore della vita propria e valore della vita altrui (1 a 10, 1 a 20, 1 a 50,…) che già era prigioniero, per altri motivi e comunque non aveva commesso quel fatto specifico e usare il suo corpo come simbolo.
4. Quelle stragi mischiano tra le vittime vari tipi di nemici; alcuni li si vogliono uccidere per eliminare degli avversari politici e militari, altri li si vogliono eliminare perché riconosciuti e classificati come razza nemica che si vuol sterminare radicalmente, ovvero la si vuol estinguere.
E’ quello che è accaduto a Gaza? Non mi pare.
Questo non toglie che ciò che è accaduto a Gaza sia condannabile. Ma la dinamica che ha prodotto quel fatto è diversa e se si fanno comparazioni tra fatti storici, queste, almeno per rimanere al caso specifico, si stabiliscono non sui morti, e nemmeno sulla quantità dei morti, ma sulle intenzioni di chi perpetra un’azione e dunque suoi progetti, di corto, medio e lungo termine.
La comparazione in storia non è solo una vaga somiglianza di fatti, ma è conseguenza di un sistema di analogie e differenze in base alle quali si stabiliscono distanze e vicinanze, si classificano fenomeni tra loro distanti nello spazio e nel tempo all’interno della categoria o si stabiliscono differenze che non consentono l’analogia. Quando questo non avviene siamo nell’universo delle chiacchiere che lasciano il segno anche molto tempo dopo, che non educano a uno studio critico e documentato né aiutano ad avere idee chiare.
Forse aiutano a farsi un po’ di pubblicità, magari a incrementare l’immagine di “Pierino”. Diventare adulti è sempre un processo difficile.
19 Novembre 2012