Ieri Mattero Renzi, nel corso del dibattito tra i candidati alle primarie del centro sinistra, ha spesso richiamato l’America e i suoi modelli. Non è la prima volta che sentiamo affermazioni del genere: in passato si è prodigato ripetutamente in parole dolci per Obama e gli States, tanto da fare un viaggio (non tanto low cost) nella patria di Michael Jordan e Woody Allen. Anche un vecchio “leader” del PD, Walter Veltroni, lo ha fatto (lui ha addirittura una casa da quelle parti), tanto da coniare un nostrano “si può fare” sulla falsa riga dello “yes we can” obamiano. E se controlliamo con calma, sono certo che tra le file del centro sinistra e del centro destra siano in molti ad essersi ispirati, in un modo o in un altro, a qualche “beniamino” politico statunitense.
Io sono appena tornato dagli USA, ed in particolare da New York; una New York mai così frenetica come negli ultimi anni, a causa delle elezioni (in bilico fino all’ultimo) ma soprattutto a causa di Sandy, l’uragano che costringe ancora parte della popolazione dello stato di New York a stare senza elettricità, l’uragano che ha cancellato la maratona più famosa al mondo, l’uragano che ha bloccato Wall Street (su cui ho scoperto sventola una discutibile bandiera israeliana) per una settimana, l’uragano che ha mostrato però contestualmente tutta la forza dell’America.
Eh si, perchè mentre accadeva tutto questo, la popolazione americana si è preparata al peggio: è stata per la maggior parte cauta e prudente prima, ordinata e disciplinata poi. Molti locali senza luce invece di chiudere hanno fatto man bassa di candele e sono riusciti a restare aperti e ad offrire serate particolarissime, la gente si è rimboccata le maniche e, grazie anche alle istituzioni locali, ha fatto di tutto purchè, senza lamentele particolari, “lo show andasse avanti”. Addirittura le file per i bus direzione Brooklyn, che spesso raggiungevano tempi d’attesa di un’ora, erano più ordinate della coda per l’eucarestia in Chiesa.
In Italia in questi giorni il maltempo sta distruggendo la Maremma ed altre zone del centro-nord, Genova ha subito danni ingentissimi solo poco tempo fa e ancora non sono state prese misure totalmente adeguate, in Parlamento ci si litiga se far pagare l’IMU o meno alle popolazioni terremotate dell’Emilia, esiste ancora l’accise sulla benzina per il terremoto in Irpinia (non esistono però ancora tutte le case per la popolazione locale) e in caso di disastri le istituzioni rimbalzano puntualmente tra loro le responsabilità.
Caro Renzi, caro Veltroni: mi spiegate come si può applicare il modello Americano qui da noi? Davvero credete che siano gli Stati Uniti il punto di partenza dal quale il nostro Paese si deve muovere? E se si, come? Io non riesco proprio a capirlo..
P.s..giusto per la cronaca: mesi fa Marchionne disse che la Fiat avrebbe sbancato vendendo la 500 in America. Io in due settimane ne ho viste soltanto 3..forse non ci voleva un genio per capire che non era proprio l’auto adatta al mercato statunitense..ma vabè..tanto poi mal che vada pagano gli operai..mica lui..