Cambia l’aria: è odore di marijuana quello che arriva dagli Stati Uniti d’America e dall’Olanda. Due scelte fatte a pochissimi giorni di distanza che potrebbero riaprire anche nel nostro Paese il dibattito sull’utilizzo delle droghe leggere.
I cittadini degli USA, oltre a votare per la conferma di Barack Obama quale Presidente, si sono pronunciati anche per una serie di Referendum: è stato approvato nello Stato di Washington e nel Colorado l’utilizzo della marijuana per uso ricreativo. Nel 2009 in Colorado era stato già legalizzato l’utilizzo per uso terapeutico. Chiunque dunque potrà detenere fino a 28 grammi di erba. Nel Massachusetts invece si è votato sull’uso della marijuana per uso terapeutico: gli elettori si sono espressi a favore dell’utilizzo con il 63% dei consensi.
Qualche giorno prima il Governo olandese ha ritrattato il testo della legge che dal gennaio 2013 avrebbe messo al bando i famosi Coffee Shop ai non residenti di Amsterdam. Una scelta inevitabile visto il sistema economico della città olandese che ha fatto di questi locali una delle principali attrattive per i turisti. Negli anni si è creato un circuito ad uso dei consumatori di marijuana e delle loro esigenze. A questo si è andato ad aggiungere anche il mercato del sesso con il famoso quartiere a luci rosse.
Negli USA e in Olanda le droghe leggere sono una realtà ed il loro utilizzo non si limita a scopi terapeutici, ma anche ad uso ricreativo. In Italia solo in alcune regioni il tema è stato affrontato esclusivamente in ambito medico. In Toscana ad esempio è stata approvata una legge regionale che permette l’utilizzo di i cannabinoidi e dei derivati della cannabis per uso terapeutico sotto prescrizione medica.
Numerosi derivati naturali o di sintesi della cannabis hanno proprietà terapeutiche riconosciute per diverse patologie tanto da risultare inseriti, fin dal 2007, nella tabella ministeriale che ne consente la prescrizione con ricetta medica. Tuttavia, nella pratica quotidiana, l’assenza di protocolli attuativi regionali rende di fatto quasi impossibile, e in ogni caso molto costoso (dai 200 ai 500 euro al mese) per i pazienti, accedere a tali farmaci. Esistono in Italia almeno sei Regioni che vedono giacere Proposte di legge analoghe a quella toscana costruite attraverso percorsi partecipati con Associazioni e movimenti che da anni si occupano di cure palliative e del dolore.
Mentre negli USA ed in Olanda cambia l’aria, in Italia siamo ancora fermi al palo.