La materia non è solidaObama 2.0, i giornali ancora in versione beta

Obama ha vinto. Che bello! Nell’era estetica 2.0 di questa seconda decade multi-touch del XXI secolo è una vittoria di stile. Siamo tutti più felici perché ha vinto un’altra volta il nero, il simpa...

Obama ha vinto. Che bello! Nell’era estetica 2.0 di questa seconda decade multi-touch del XXI secolo è una vittoria di stile. Siamo tutti più felici perché ha vinto un’altra volta il nero, il simpatico yo-man-ti-saluto-pugno-a-pugno che tanto ci ricorda The Wire (tra l’altro un telefilm che ha seguito). Romney invece è Reagan-style, roba vecchia, anche se il reaganismo è tutto ciò che ci rimane ora, con tutte le sue macerie. Romney è asessuato, basta guardare la pagina web presidenziale uscita per errore che i repubblicani avevano preparato: brutta e asettica. Fa da contraltare il discorso di straordinaria retorica di Obama, roba da alta comunicazione politica. Il giorno dopo, questa sensazione di leggerezza e gioia che ci dà questo risultato elettorale, come avessimo vinto i mondiali, è legata ad ancestrali, coloniali e profondi sentimenti occidentali del buon zio Tom, e questo Obama lo sa benissimo visto che si tratta della maschera perfetta per un’economia di guerra.

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La mia anagrafe dice che della vecchia politica fatta di ideologie non posso ricordare niente. Ho iniziato a leggere il quotidiano a 17 anni, precisamente nel maggio 2001 quando nacque il primo governo Berlusconi, e nel 1989 avevo appena compiuto sei anni. Ma non è stato difficile notare che in queste ultime settimane giornali e telegiornali ci hanno provato a mettere in mezzo contenuti politici, a titolare con parole a effetto, ma quello che ne è uscito è stato un macello anacronistico, un linguaggio 1.0, anzi beta, da cortina di ferro, da pre-caduta-del-muro. Si è parlato infatti di un’elezione che “metteva in campo due americhe”, “due visioni del mondo”, come se ancora ci fosse posto per una politica in cui si prende parte per qualcosa e ci si impegna nella lotta, dove ci siano idee davvero diverse, dove insomma ci sia una qualche ideologia, quando in realtà di tutto ciò è rimasto solo il suo valore di mercato, quello pronto a salutare gli avvenimenti politici con insindacabile giudizio.

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