Alessandra Moretti, la portavoce di Pierluigi Bersani durante le primarie, ha deciso di bloccarmi su Twitter, ovvero non posso seguire i suoi messaggi e non posso menzionarla nei miei.
Chissà perché: forse si è offesa per avere fatto notare che le sue argomentazioni sul diritto di voto alle primarie sono –per così dire- deboline. Oppure perché ho fatto presente che gli scambi vicendevoli di sovranità tra Partito e popolo del centro-sinistra –così come da lei teorizzati durante la trasmissione “Porta a Porta”- non sono esattamente il frutto del più elegante e liberale dei costituzionalisti.
Da esperto di mass media, il fatto di essere bloccato dal portavoce del segretario del Partito Democratico mi lascia molto sconcertato, e mi fa appunto riflettere sulla concezione del rapporto tra politica e media che gira dalle parti degli apparati del PD. Oppure soltanto nella testa di Alessandra Moretti.
Tant’è: mi sembra cosa buona e giusta creare un nuovo hashtag: #PCUS2013 invece di #PB2013, in ricordo del buon vecchio Partito Comunista Sovietico, che aveva una certa passionaccia per la trasparenza della politica e la libertà di stampa.
@ricpuglisi
p.s.: aggiornamento del 26 novembre. Alessandra Moretti ha deciso di sbloccarmi, quindi posso ricominciare a seguirla su Twitter. A parte farle i complimenti per la vittoria di Bersani al primo turno, la ringrazio molto per la cosa.