Rivoluzione alla Camera: si lavorerà anche il lunedì

Rivoluzione alla Camera dei deputati. Colpiti dal clima di austerità che si respira nel Paese, i parlamentari stravolgono una delle più antiche tradizioni di Montecitorio. C’è la crisi. Le famiglie...

Rivoluzione alla Camera dei deputati. Colpiti dal clima di austerità che si respira nel Paese, i parlamentari stravolgono una delle più antiche tradizioni di Montecitorio. C’è la crisi. Le famiglie che non arrivano a fine mese hanno bisogno di uno stimolo. Uno sprone. E così dalla prossima settimana si inizia a faticare duro anche qui.

Basta settimane corte. Fino a ieri i deputati erano soliti lavorare tre giorni a settimana: dal martedì pomeriggio alla tarda mattinata di giovedì. Ora non più. La conferenza dei capigruppo di questa mattina ha coraggiosamente sancito la fine di un’epoca.

A dicembre la Camera lavorerà anche il lunedì e il venerdì. Roba da far impallidire Stakanov. I provvedimenti da esaminare sono troppi e c’è poco tempo a disposizione, si sarebbe giustificato con i colleghi il presidente della Camera Gianfranco Fini. La legislatura volge al termine. Non è tutto: travolti dall’audace novità, quest’anno i deputati rischiano di dover rinunciare anche alle ferie natalizie. La prospettiva, per quanto ancora vaga, è da brivido. I lavori dell’Aula e delle commissioni potrebbero essere riaperti anche il 27 e il 28 dicembre.

Il ruolo di deputato si riabilita immediatamente agli occhi del Paese. L’antipolitica ha le ore contate. Per carità, fare il parlamentare non sarà ancora come lavorare in fonderia (o in miniera, dato lo stakanovista riferimento). Ma almeno i soliti qualunquisti non potranno più lamentarsi. E poi chi l’ha detto che a gennaio non torni tutto come prima? 

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