Le primarie del Pdl sono un sogno ardito. Una intera classe dirigente affetta da un complesso edipico, dove la madre desiderata è la leadership e Berlusconi è il padre che si vuole uccidere.
Un padre padrone, depositario di ogni cosa del partito: dalla proprietà del logo alla carriera politica passata e futura dal primo all’ultimo dei deputati nominati. Berlusconi e Alfano ieri sera hanno deciso che per il momento lo spettacolo va avanti, ma non si è ancora compreso se e come sarà organizzato. Le primarie alla fine si terranno? Berlusconi in cuor suo vuole uccidere il Pdl e la classe dirigente che lo compone, per poi dare vita ad una nuova creatura politica. Alfano stoicamente resiste.
Ma se l’esito finale della vicenda fosse lo scioglimento del Pdl tutti i candidati alle primarie saranno ricordati come i politici meno lungimiranti della seconda Repubblica.
Incapaci di comprendere le reali intenzioni del padre, accecati dal desiderio di ereditare la sua leadership senza avere il coraggio di costruirsene altrove una propria.