Una giornata di travaglio – FATTO
Taglio cesareo – FATTO
Camminare come la cugina di Robocop per via dei punti e del mal di schiena – FATTO
Essere munta da un’ostetrica per “svuotare i seni” – FATTO
Provare col training autogeno e le tisane per aumentare la produzione di latte. Pensare di ricorrere anche a uno stregone – FATTO
Invasione dei nonni – FATTO
Allargare il buco dell’ozono per mantenere la casa a una temperatura di 23 gradi centigradi (altrimenti i nonni dicono che ha freddo) – FATTO
Preoccuparsi perché:
Dorme troppo – FATTO
Non dorme – FATTO
Mangia troppo – FATTO
Non mangia abbastanza – FATTO
Fa troppa cacca – FATTO
Non ha fatto cacca – FATTO
Panico per infilare la testa nel body – FATTO
Panico per medicare il cordone ombelicale – FATTO
Panico perché è caduto il cordone ombelicale. Sarà troppo presto? – FATTO
Misurare le giornate sulla base dell’intervallo tra una poppata e l’altra – FATTO
Rigurgitino sulla tutina appena cambiata, che devi dunque cambiare di nuovo – FATTO
Sporcare in un giorno mezza dozzina di quelle 18 bavette che, quando te le hanno regalate, ti sembravano troppe. Pensare di comprarne delle altre – FATTO
Riduzione drastica del numero di lavaggi dei capelli a settimana – FATTO
Prenderlo in braccio appena accenna a piangere, contravvenendo alle rigide regole educative che ti eri data – FATTO
Maglietta bagnata dalla sua pipì a sorpresa, mentre lo stavi cambiando – FATTO
Tanto poco importa, visto che sei in pigiama e sono le cinque di pomeriggio – FATTO
Scaricare dall’Apple Store mezza dozzina di app per registrare poppate, pannolini e pisolini. Fare un benchmarking per trovare la migliore – FATTO
Addormentarsi appena possibile, ovunque possibile – FATTO
Filippo è nato la sera del 14 novembre. È nato già bello e continua a migliorare. Ma soprattutto è nato pacioso, tranne per quella parentesi tra le 11 di sera e le 3 del mattino quando è sveglio, tendenzialmente nervoso, molto affamato. Quando ero incinta e dicevo che con una gravidanza, per ottimizzare gli sforzi, ne dovrebbero arrivare almeno due o tre di bambini…beh, sbagliavo. E non solo perché, come mi ha detto l’ostetrica Giusy, “ognuno di noi ha diritto a un po’ di tempo e di attenzione solo per sé, di tempo soprattutto”. Ma perché c’è una strana proporzione quando si parla di neonati. Anche se pesano poco più di tre chili e si sollevano su un avambraccio, nel rapporto due adulti/un piccoletto sono sempre loro i più forti.
E vale anche per Filippo.