Il Nordest ha iniziato a scoprire le carte anni fa. Era il 2006 quando questo territorio lanciò l’idea di potersi candidare a Capitale europea della cultura come area vasta, con Venezia capofila. Ed è di qualche anno dopo, il Manifesto dell’Innovation Valley, firmato per primo da Renzo Rosso, con la mappa di Fuoribiennale che ha censito un vero e proprio arcipelago di soggetti legati alla cultura e all’innovazione. Tra queste molte aziende spesso inconsapevoli di essere agenti culturali.
Già perché, è stata questa la rivoluzione nella terra dei capannoni che hanno devastato il paesaggio: anche il manufatto che esce dalla fabbrica è cultura. E’ design. E’ creatività.
Questa terra ha così sperimentato forme di rete per mettere a fattor comune esperienze e risorse creative, perché l’osmosi di alcuni contagiasse gli altri. Festival diffusi nella pedemontana legando le città e le imprese. Le mostre sono entrate nelle fabbriche grazie a progetti come Art&Co, ha preso piede la rivoluzione (di senso e status) dei makers, basandosi sul concetto che il futuro è artigiano.
Oggi, in tempi in cui la politica ha reso evidente i suoi limiti, prima economici poi di strategia, in un momento in cui il ridisegno del territorio continua a a costituire un elemento di divisione (e polemiche), la cultura si presenta di nuovo come l’asset che può mettere tutti d’accordo e superare ogni invisibile barriera.
La partita non è di poco conto perché il Nordest intero, con Venezia capofila, si candida oggi a Capitale europea della Cultura per il 2019.
Ed è una nuova idea di cultura quella che emerge dal Salone Europeo-Venezia 2019 che si svolgerà in Laguna dal 23 al 25 novembre nella sede dei Magazzini Ligabue (fermata San Basilio). Perché al centro non c’è il grande patrimonio veneziano e la sua fruizione (non solo) ma la produzione di nuova cultura con un aggettivo che spesso si stenta a pronunciare: contemporanea. Ed è la cultura che sa riscoprire il saper fare e la manualità.
Il nodo adesso è coinvolgere i cittadini e farli sentire parte del progetto.
Per questo è stato organizzato il Meeting della cultura delle Venezie che si svolgerà sabato 24 alle 15 a Venezia (da sottolineare il passaggio di senso dalla parola Nordest a ‘Venezie’ declinato in tempi di crisi e di globalizzazione, venuti meno i riferimenti ovvero: a Nord di Roma e a Est di Milano). Si tratta del primo grande appuntamento per tutti gli operatori culturali, le istituzioni e l’imprenditoria creativa del Nordest per elaborare proposte concrete per la candidatura di Venezia/Nordest a Capitale Europea della Cultura. Il mezzo sarà un videobox dove tutti i partecipanti potranno lasciare la loro testimonianza. I contributi saranno raccolti in un video che sarà utilizzato sia in Italia che a livello europeo per raccontare i molteplici aspetti della candidatura. La porta è aperta, perché ognuno di noi può fare e dire qualcosa.
Note a margine
Il nuovo format Salone Venezia 2019, che quest’anno si ‘linka’ a Berlino, si articola in quattro sezioni: Beni e delle Attività Culturali, a cui si affiancano Open Design Italia (mostra di design autoprodotto e in vendita), Nuove tecnologie digitali per la cultura e Restauri Aperti con vere e proprie visite in cantiere.
In tutto: 50 appuntamenti pubblici e 100 stand in esposizione.
Le previsioni parlano di 10mila visitatori.
Info: www.venezia2019.eu.
La narrazione dell’evento: http://venezia2019.wordpress.com/.
Il salone è anche su Facebook http://www.facebook.com/Venezia2019 e twitter @venezia2019.