Libertà è partecipazioneA grandi passi verso il Nulla

Dunque è ufficiale: Berlusconi torna in campo (ammesso che ne fosse mai uscito). Il significato del non voto del Pdl sul dl Sviluppo è esattamente questo e tutto è scaturito dalla dichiarazione del...

Dunque è ufficiale: Berlusconi torna in campo (ammesso che ne fosse mai uscito). Il significato del non voto del Pdl sul dl Sviluppo è esattamente questo e tutto è scaturito dalla dichiarazione del ministro Passera, secondo il quale “non è un bene il ritorno al passato”.

Quindi ci troviamo di fronte all’ennesimo ritorno del Nulla. Il Nulla che ci ha portato sull’orlo del baratro, il Nulla delle riforme mai attuate, il Nulla delle solite facce da vent’anni. Il Paese sembra ostaggio di un quasi ottantenne incapace di farsi da parte e che è spinto e osannato da quei dirigenti di partito (se si possono chiamare tali) incapaci di alzare la mano e dire:”E’ arrivata l’ora della pensione”. Se Berlusconi ride, l’Italia piange: lo spread è schizzato in alto, il dibattito politico non potrà essere tra due schieramenti maturi, ma saremo nuovamente di fronte al vecchio referendum Berlusconi sì – Berlusconi no.

Così gli italiani delusi da un centrodestra incapace, personalista, che preferisce la spesa pubblica al taglio delle tasse, decideranno di rimanere a casa o (peggio) di scegliere il voto di protesta e quindi consegnare l’Italia al dualismo Grillo – Bersani. E così in un’ottica apocalittica, ma non del tutto irrealizabile, avremo perso l’ennesima occasione di rinascita dopo quella che ci era stata promessa nel 1994.

D’altronde, il Nulla genera il Nulla.

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