Sanremo2013 verso lo spostamento: si vota: Michele Emiliano rifiuta il posto di capolista alle Politiche, Raffaele Fitto attende ma qualcosa bolle in pentola
“Speriamo si voti a marzo. Dovrebbe anche fare meno freddo”, ha mandato a dire Fabio Fazio dalla sua pagina Twitter, scongiurando l’ipotesi ormai certa di uno slittamento del suo Sanremo, mentre ancora Mogol e Al Bano tuonavano dalle pagine dei quotidiani circa la deriva pop del Festival, e il secondo per ripicca rifiutava di fare il superospite: c’è il voto, e le grandi manovre non sono cominciate solo attorno al teatro Ariston. Anzi.
Dal Tacco dello Stivale Nichi Vendola è sempre più proteso verso un ruolo di Governo in un eventuale esecutivo targato Bersani, qualcuno già parla dei Beni Culturali o del Welfare se non dovesse scegliere di fare il commissario Ue, e sarà capolista per Sinistra, Ecologia e Libertà in tutte le circoscrizioni alle prossime Politiche. “Porterò in parlamento donne e operai” aveva detto trionfale alla vigilia delle urne; ed ora con le primarie di Sel come si fa? Il braccio destro Fratoianni auspica “una quota di Parlamentari scelti con alcuni criteri”. “Anche il Pd sta riservandosene una”, prova a rilanciare con i democratici, pronti alla competizione elettorale più rapida di sempre. Di certo c’è che a votare saranno gli iscritti e tutti coloro che hanno già votato lo scorso novembre e che non vale l’autocandidatura, in compenso serve il via libera degli organismi provinciali del partito e una raccolta di firme. Ma proprio per tutti?
In effetti no, “per le candidature di prestigio, compreso il capolista” una deroga ci potrebbe essere. Per il detentore pugliese del titolo si era fatto addirittura il nome del Sindaco di Bari Michele Emiliano ma il diretto interessato ha già rispedito nuovamente la proposta al mittente assicurando che non si candiderà: “Sarebbe sbagliato se la Puglia perdesse in un solo colpo Vendola e il sottoscritto”, ha argomentato con i suoi, senza nascondere l’ambizione di succedere al Rivoluzionario Gentile al civico più ambito di Lungomare Nazario Sauro. Se è per questo un curioso rumour aveva dato in lizza per la nomination anche il presidente del Copasir Massimo D’Alema ma da lì a sconfinare nella fanta politica il passo è breve. Per il primo cittadino barese, invece, l’approdo è senz’altro più verosimile. Passando dalle primarie, s’intende, ai cui nastri di partenza potrebbe esserci anche il titolare del dicastero regionale alla Mobilità Guglielmo Minervini. Metti una sera a cena nel soggiorno di un’abitazione privata ed il neo candidato al post Vendola ha annunciato così la sua corsa con Open, la rete che mette a sistema associazioni già all’opera sul territorio pugliese: dalle Fabbriche di Nichi alle case di Guglielmo?
Nel dubbio, mentre dalla Capitanata al Salento rinfoderano le armi nella lunga contesa per il riordino delle Province, dai risultati surreali in quanto a dichiarazioni (“Non andremo mai con Foggia”, aveva detto il Presidente della Bat Provincia, sentendosi rispondere “Ma chi vi vuole?” da un consigliere regionale della zona), anche nell’altra metà del campo sono all’opera. In primis con Italia Popolare, la costola pidiellina voluta da Gianni Alemanno e Roberto Formigoni per riunire i montiani e alla cui convention è data per certa la presenza, tra gli altri, di Alfredo Mantovano e Gaetano Quagliariello, oltre alla chiusura riservata ad Alfano. E se Francesco Amoruso, coordinatore regionale, resta saldo attaccato al Pdl, Raffaele Fitto attende, dopo aver sostenuto il segretario nella breve (e non del tutto chiusa) ascesa alla premiership. In alternativa potrebbe sempre rispolverare il suo “la Puglia prima di tutto” dal logo arancione, ma che nulla ha a che vedere con gli arancioni di De Magistris, sperando che le nebbie si dissipino presto per chiarire gli equilibri sulle prossime regionali e comunali.
A proposito, all’indomani dell’annuncio delle primarie Pd, il segretario regionale Sergio Blasi aveva accolto raggiante la notizia citando Erri De Luca: “Questo partito sembrava un pachiderma immobile e invece sta assumendo le sembianze di una farfalla”. E chissà che per il prossimo inno non si pensi a Michele Zarrillo.