In mezzo a un ponteAlla quinta telefonata trovo finalmente un tavolo per due. Sta a vedere che aveva ragione…

Genova. Venerdì 14 dicembre 2012. Per un'occasione speciale decido di prenotare un ristorante, una cena a due con mia moglie: insomma, non una pizzeria o una trattoria, qualcosa di un po' più parti...

Genova. Venerdì 14 dicembre 2012. Per un’occasione speciale decido di prenotare un ristorante, una cena a due con mia moglie: insomma, non una pizzeria o una trattoria, qualcosa di un po’ più particolare, ricercato con quel low profile tutto genovese che da sempre caratterizza il mio dna. Con questa crisi che incombe, con le feste natalizie più sobrie che più sobrie non si può, digito qualche nome di ristorante nei dintorni del centro città per recuperarne il numero di telefono, magari ascoltando qualche suggerimento di alcuni amici… figurati se non trovo posto per due!

Armato di Tripadvisor e di cellulare comincio con il primo della mia lista. Pieno. Mannaggia, ci tenevo, non ci ero mai andato, poteva essere finalmente l’occasione giusta.
Tentiamo il secondo, su suggerimento di un amico, leggermente più scomodo, ma tant’è. Niente. Peggio di un autobus nell’ora di punta.
Proviamo il terzo, specializzato più con la carne che con il pesce, ma le recensioni sono buone e ne parlano bene pure sia sulla guida dell’Espresso che su www.opensociety.it. Niente di niente.
Quarto tentativo. Devo proprio dirvi com’è andata? Ha una cena aziendale e chi mi risponde al telefono trasmette già una certa ansia per l’orda di barbari ai quali dovrà aprire il suo locale chicchetino. Maniman.

Alla quinta telefonata, ce l’ho fatta! Ho finalmente prenotato il mio sudatissimo tavolo per due.
Sarà il venerdì sera, sarà il centro città, saranno le cene di ufficio, sarà che ci sono le feste alle porte, ma i ristoranti sono pieni, più pieni che mai, come diceva quel tale.

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