Caro Babbo Natale,
trovo strano scriverti dopo un anno che non ci sentiamo. Mai un messaggio, una telefonata o una mail in questi ultimi dodici mesi.
In effetti, ora che ci penso, tu non mi hai mai risposto. Eppure ogni anno mi ritrovo a scriverti, e per giunta sono anche felice di farlo. Forse di te ammiro il fatto che non ti è mai servito parlare molto per sapermi ascoltare davvero.
All’inizio, lo ammetto, c’ero rimasto un po’ male che tu non mi rispondessi mai.
È che poi si è instaurato un circolo virtuoso con te. Io mi chiedevo perché ti parlassi ancora, ma tu, puntuale, hai sempre mantenuto i tuoi impegni. Ogni volta mi svegliavo, quella mattina di fine dicembre, e trovavo la tua risposta, perfetta, al messaggio che ti mandavo. Mai una volta che fosse mancata.
Qualche volta mi sono chiesto perché fai così. Tanti ti descrivono grasso e un po’ vecchiotto, allora ero arrivato a pensare che forse ti vergognavi del tuo aspetto e non volevi farti vedere. Altre volte avevo pensato che fossi troppo indaffarato anche con altre persone, e non ti nascondo che ho addirittura pensato tu fossi un cafone, perché ero un po’ geloso che tu potessi avere questo tipo di rapporto anche con qualcun altro.
In tutto questo sai cosa mi ha sempre dato più fastidio? Sia che io mi arrabbiassi con te, sia che io volessi dirti qualcosa di bello, facevo sempre tutto da solo, non ho mai avuto modo di dirti nulla di persona. Pensavo, ma non riuscivo a dirti nulla. Parlare con qualcuno è necessario sai, credo sia una delle connotazioni più forti dell’umanità.
Però sai anche cosa? Poi sono arrivato alla conclusione che non mi serviva nemmeno così tanto parlarti. Voglio dire, tu non hai mai mancato una volta di ascoltarmi. Ci sono colleghi o comunque persone con cui parlo ogni giorno, ma delle quali mi importa poco di quel che ci diciamo. Le sento più vicine? Assolutamente no.
Credo di essere arrivato alla conclusione che sono così contento di scriverti ogni anno, in questo periodo, perché so che posso contare su di te, che posso fidarmi.
E non mi importa nulla se non hai un profilo Twitter sul quale seguirti, o un numero di telefono, o un indirizzo mail sul quale sentirci ogni giorno. So che tu ci sei, sempre e leale, e forse è questo che si pensa delle persone migliori.
Quest’anno in realtà non ti scrivo per chiederti qualcosa, non mi serve nulla di materiale per essere felice davvero.
Volevo solo dirti grazie. So già che martedì prossimo, che sia un bigliettino con scritto “prego”, oppure un abbraccio che hai detto a qualcuno di darmi al posto tuo, o qualsiasi altra cosa possa essere, troverò sicuramente quello che meglio non potresti darmi come risposta.
Un abbraccio forte.
23 Dicembre 2012