- Ogni scarrafone è bell’a mamma soja. Ma il mio è bello davvero.
- I ciucci sono dotati di vita autonoma: appaiono e scompaiono a loro piacimento. Nel caso, una signora delle pulizie che indaghi sotto tutti i letti e il divano può aiutare a rinvenirne qualcuno.
- La cacca non fa schifo. Se ti faceva schifo, in pochi giorni ti sei abituata a lavarla via dal sederino, dai vestiti suoi, dai vestiti tuoi…
- Il puerperio non è una cosa vaga: è un periodo di sei settimane che parte dalla nascita del bambino.
- La fotocamera nei telefoni cellulari è stata inventata per scattare oltre seicento fotografie a un neonato di pochi chili e pochissimi giorni di vita.
- Svegliarsi alle cinque del mattino è un lusso e un obiettivo a cui tendi. Per ora ci stai lavorando, con scarsi risultati ma ci stai lavorando.
- Il tiralatte materno funziona come quello industriale per le mucche. Cosa che inciderà molto (negativamente) sulla tua autostima.
- Tutte le parole finiscono in -ino o -ina: sederino, piccolino, passeggino, pannolino, piedino, pancino, manina, vestitino, mammina, papino…
- Se un intervallo di poppata dura tre ore e ti ci vogliono due ore per allattarlo, fare il ruttino (-ino!), cambiarlo e farlo addormentare (o meglio, cercare di), hai un’ora di tempo per fare pipì, lavarti, vestirti, mangiare. Se nel frattempo ci scappa un pianterello o un mal di pancia, rimani in pigiama e aspetta l’intervallo successivo.
- Il ruttino di cui sopra – e le scureggine (-ine!) – sono inversamente proporzionali alla grandezza del neonato: ti sorprenderà come un cucciolino all’apparenza dolce e indifeso possa in certi momenti risuonare come un omone di centocinquanta chili a una gara di peti e rutti.
10 Dicembre 2012