Proponiamo una interpretazione fantasiosa dell’obbiettivo strategico del libro di Geronzi: esser nominato Cardinale laico e diventare “cardinale di sistema”..
Anche un laico potrebbe diventare cardinale. L’ultimo nella storia fu nominato da papa Pio IX nel 1858 (avv. Mertel), ma ben 100 anni dopo Paolo VI pensò di nominar cardinale laico il famoso filosofo cattolico francese Jaques Maritain, poi lasciò perdere.
Il prossimo, dice una indiscrezione, potrebbe esser Geronzi, magari a condizione che divenga anche diacono, cosa per lui non impossibile. Anche lui gran consigliere e confidente di papi, filosofo del potere dopo la perdita dello stesso. Grande elettore e giubilatore dei presidenti dello Ior.
Ideatore del concetto di “banchiere di sistema”, intendendo come tale la capacità di coordinare fra loro un insieme di elementi disomogenei e irrazionalmente deficitari grazie alla conoscenza di elementi chimici riservati sugli elementi stessi, allo scopo di creare una grandezza di maggior potere anche se con risultati limitati nel tempo o solo apparenti. Per questa elaborata idea potrebbe esser persino candidato al Nobel, se debitamente supportato.
Esperto di materie esoteriche e simboliche cardinalizie, necessarie a rafforzare il ruolo di “cardinale di sistema”, nuova sfida in cui potrebbe cimentarsi. La Curia romana ha più che mai bisogno di un “cardinale di sistema” per risolvere i vari problemi che son emersi negli ultimi tempi. E potrebbe poi supportarlo per il Nobel.
Impagabile e inappagabile, dopo tanti contributi dati all’unanimità e corteggiato dal mondo intero per i suoi consigli, si racconta che infatti si stia degnando di accettare, in tutta umiltà, ma dopo una selezione fra più candidati fatta da un head hunter americano, la carica di Cardinale, dopo aver accettato il diaconato ad personam. (Tom Moorish. Lnd)