Da mesi mia nonna vede solo calcio in tv. Non ce la fa più a sentire il telegiornale. Dice che «se pone mala» di tanta povertà, tanto spread e tanto Rajoy. Ieri però era divertita: «L’hai vista la nuova pubblicità di Desigual?», mi ha chiesto. Detto fatto.
La marca di abbigliamento catalana ha lanciato per la prima volta in televisione tre spot. Ci sono tre ragazze che si vestono e si svestono, posano, fanno colazione, si asciugano i capelli. Niente di nuovo.
Ma è il contenuto che ha diviso gli animi degli spagnoli. Nel primo spot c’è una ragazza che vuole andare a letto con il suo capo:
Nel secondo un’altra che vuole confessare ai suoi di essere lesbica:
Nel terzo l’ultima vuole prendersi un anno sabbatico in Thailandia, lontana dalla crisi e dalla noiosa vita di coppia. E magari avere una storia a tre:
Gli spot a Madrid hanno suscitato le più vive polemiche tra gli internauti: alcuni hanno amato l’idea, altri l’hanno tacciata come maschilista, eccessiva, sessista, perfino di irrisoria verso la situazione economica del Paese.
A mia nonna però, che vive con una pensione da fame e ricorda bene il ruolo della donna durante il franchismo, è piaciuta assai. E in fondo anche a me.
Quindi anch’io uso l’hashtag #tengounplan per il 2013: diffondere lo spot di Desigual in Italia.
Poi ho pensato, ma se arrivassero davvero in Rai, che succederebbe? Il Cda si sarebbe spaccato. Bruno Vespa ci avrebbe fatto un plastico tridimensionale. Le lesbiche avrebbero applaudito, poi si sarebbero offese lo stesso. Anche Cecchi Paone, per essere stato discriminato. Avremmo visto le femministe riproporre il sequel del «ci trattate come carne da macello» e comunque «viva le quote rosa». E una combattiva Mara Carfagna sollevare il tema delle donne come specie da tutelare. Il papa avrebbe anticipato il suo primo tweet, parlando urbi et orbi dei peccati del corpo. Berlusconi avrebbe chiesto il numero di telefono della prima modella. Anzi no, forse la modella sarebbe stata proprio Ruby. O la Minetti, chissà. Anche se la Minetti avrebbe fatto meglio il terzo spot. Monti avrebbe detto che è comunque una bella giornata. E Grillo ci avrebbe regalato un altro vaffa.
Meglio cambiare piano, allora. Per il 2013 vorrei portare tutti, ma proprio tutti, nel bagno delle ragazze. Basterebbe ascoltare una sola conversazione per capire che anche la pubblicità di Desigual è tremendamente out.