Questa mattina Mario Monti è stato ospite di Uno Mattina, in cui è stato intervistato. Nello stesso tempo Berlusconi era su Canale 5 a dire che lo spread è un imbroglio e che non gliene può fregare di meno. Ebbene, mentre il leader del Pdl diceva questo, Monti faceva sapere, parlando anche lui dello spread, che secondo il suo punto di vista gli italiani non sono degli sprovveduti.
Ha continuato dicendo che tredici mesi fa il Paese era in condizioni critiche, quindi le scelte che sono state fatte hanno avuto un costo che è la mancanza di crescita. E qui arriva la frecciata: Monti dice che alla crescita dovevano pensarci i governi precedenti, quando la crisi doveva ancora scoppiare e i tempi per fare le riforme erano maturi.
Per ultimo ma non per importanza, il presidente del Consiglio crede che senza l’UE i governi dei singoli Paesi sarebbero allo sbando.
Magari alcuni staranno pensando cosa voglia dire tutto questo. Sono affermazioni che un premier dovrebbe fare. Esatto, non ci sono dubbi. Ma Monti non si era mai spinto così oltre, non ha mai detto che i provvedimenti riguardanti la crescita spettavano ai governi precedenti; non è mai entrato in contrasto così forte con Berlusconi (e ora come ora ci può anche stare). E’ sempre stato fedele ad uno schema sobrio, fuori dalle polemiche politiche. Ora, invece, pare il contrario: fermo nel difendere il proprio operato e duro quanto basta nei confronti di chi lo critica.
Il presidente non ha ancora sciolto le riserve, ma non sarà già in campagna elettorale?
Forse sì, forse no. Resta il fatto che Mario Monti sembra aver cambiato l’approccio con la politica italiana. E ciò non può far altro che renderci felici.