Non capisco quelli che guardano con nostalgia al passato dopo aver avuto un figlio.
Vivere con un neonato è un po’ come avere sempre vent’anni. Tanto per cominciare fai le ore piccole tutte le sere: non si va mai a letto prima delle due di notte, qualsiasi strategia soporifera si provi ad attuare. Forse non si passerà la serata davanti a un cocktail alcolico, vero, ma le attività ludiche non sono poi così diverse da quelle che si praticavano nei locali notturni ai tempi dell’università: si canta (magari una nenia stonata, non proprio “I will survive” al karaoke), si balla (in coppia, da soli oppure in tre), e qualcosa si beve pure (latte materno oppure tisana per lui, acqua per te…).
E ancora, sempre nel rispetto dei ritmi viveur dei ventenni, praticamente ogni giorno puoi vedere l’alba. Alle cinque, alle sei: quando sorge il sole si è quasi sicuramente svegli e in coppia. Tu e lui (o lei, se le bebè è una femminuccia), e il sole che sale dall’orizzonte. Quale risveglio più romantico?
Anche durante il giorno, la vita è un po’ quella di un fuoricorso all’università. Si resta in pigiama fino a tardi, a volte così tardi che per andare a dormire ti devi cambiare il pigiama perché quello l’hai tenuto tutto il giorno. Ecco, nella nuova routine c’è anche il cambio d’abito in seconda serata, un po’ come al Festival di Sanremo. Per il resto del giorno si mangia, si dorme “ad aperitivo” (cioè un paio d’ore alla volta) e con un po’ di fortuna si può persino oziare davanti alla tv o con un bel libro in mano.
E poi non si è mai da soli. La casa diventa un porto di mare: parenti, amici, parenti, parenti. Soprattutto nonni, in verità, e per onore di cronaca va puntualizzato che non ci si incontra più dopo cena ma al massimo nel tardo pomeriggio (poppate permettendo). Ma si sta comunque in compagnia e si chiacchiera di pannolini e puzzette come se non ci fosse domani. Come se la vita fosse tutta lì, intorno a una culla e un fasciatoio, lontano dai problemi e dalle preoccupazioni che ingabbiano la quotidianità degli adulti. Non come noi che, a pancia piena e pannolino vuoto, ci sentiamo sereni e soddisfatti.
Insomma, vivere con un neonato ti ringiovanisce. Non sono passate nemmeno tre settimane e io mi sento già una ragazzina. Oh yeah!