Verso Nord esprime forte sintonia verso l’Agenda Monti. Il documento del Presidente del Consiglio presenta infatti marcate somiglianze con il manifesto del movimento politico nato in Veneto due anni e mezzo fa. In alcuni punti è quasi sovrapponibile.
Il documento presentato dal Presidente del Consiglio Mario Monti contiene gran parte dei temi a cui guarda il nord del Paese. I richiami alla spending review inseriti nell’Agenda come quelli a una “pubblica amministrazione più agile, più efficiente e più trasparente” sono perfettamente in sintonia con le proposte fatte da Verso Nord nel suo manifesto e richieste da decenni dalla società settentrionale, dai cittadini e dalle imprese. Non è un caso quindi se ritroviamo nell’Agenda Monti, gran parte dei temi affrontati da Verso Nord negli ultimi due anni e mezzo: lo Stato più leggero, la lotta alla spesa pubblica improduttiva e alla corruzione, l’apertura della società italiana al merito e alla competenza, la lotta a ogni forma di criminalità. Questo documento è davvero un ottimo inizio.
L’Agenda, pubblicata domenica poche ore dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno dei due schieramenti protagonisti della seconda repubblica. Accanto agli attacchi tesi a dividere l’opinione pubblica più che a ragionare sugli argomenti, va sottolineata la forte attrattività dell’Agenda. Mentre i conservatori dei due poli tendono ad arroccarsi impauriti per la loro sorte futura, gli esponenti più liberali e riformatori continuano a trovare nell’Agenda elementi condivisi e condivisibili.
Verso Nord è uno dei movimenti che ha dato vita all’evento Verso la Terza Repubblica e oggi è in posizione di avanguardia nelle regioni del Nord. Restiamo convinti della forza rivoluzionaria delle nostre tesi e di quelle dell’Agenda Monti. A dispetto delle festività, in questi giorni continuiamo a ricevere messaggi non più di solo incoraggiamento, ma di aperta adesione da parte di imprenditori e cittadini. In molti si mettono a disposizione e chiedono cosa possono fare per contribuire a cambiare l’Italia. Crediamo sia l’atteggiamento corretto per cominciare, finalmente, un cammino diverso rispetto agli ultimi venti anni.