“Costruite case ed abitatele, piantate orti e mangiatene il frutto; prendete moglie e generate figlie e figli; scegliete mogli per i vostri figli e date mariti alle vostre figlie; fate in modo di aumentare e di non diminuire; cercate il benessere della città dove vi ho esiliato, pregate il Signore per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro”.
Mi ha sempre colpito la lettera che Geremia (Geremia, XXIX, v. 4 e sgg) scrive agli ebrei che si trovano a Babilonia per metterli in guardia dalle parole dei falsi profeti che predicano un ritorno in tempi brevi dall’esilio e promettono la felicità immediata.
Il problema non è mai smettere di credere, ma essere capaci di vivere il tempo di mezzo. Un tempo non eroico, modesto, senza supereroi, dove vale la dimensione della giornata e del contributo che si può dare per tentare di migliorare. Fuori dal sogno, ma senza ucciderlo.