Argentina agrodolceMadonna, che delusione!

Pochi giorni fa, dopo aver accettato entusiasta l’invito della mia amica Nunzia al concerto di Madonna, mi ero infervorata nel pensare di rivedere di nuovo la star della mia infanzia, cantare energ...

Pochi giorni fa, dopo aver accettato entusiasta l’invito della mia amica Nunzia al concerto di Madonna, mi ero infervorata nel pensare di rivedere di nuovo la star della mia infanzia, cantare energica “Like a virgin” e “Papa don’t preach” in quell’immenso stadio del River, dove l’emozione cresce e si sente a fior di pelle, ancora prima che cominci qualsiasi spettacolo, qualsiasi campionato.
Alle sette siamo partite, infilandoci pazientemente nel traffico insopportabile della città, per arrivare alle otto, orario previsto per l’inizio del concerto.

Per sentirci più nel “mood”, ci siamo pure comprate la maglietta davanti allo stadio, e avvolte in un dolce clima temperato, sotto un cielo estivo che pian piano spegneva il rosso e il bianco, (i colori della squadra del River), che normalmente accendono di passione il grande stadio durante le partite, è iniziata la nostra attesa. Si sa, Madonna si fa attendere, ma nel frattempo ci siamo piacevolmente intrattenute con chiacchere di aggiornamento, che si sono poi prolungate per più di un’ora.

Alle nove e mezza passate, di Madonna nemmeno l’ombra. Abbiamo allora ricominciato le nostre conversazioni, quando finalmente, passate le dieci, si sono spente le luci e piene di aspettativa siamo rimaste con lo sguardo inchiodato al palcoscenico per circa un quarto d’ora, rimanendo completamente deluse nel veder montare una consolle e un giovane deejay che ha cominciato a suonare una musica assordante per più di un’ora.

Qualche passo di ballo, due scambi di chiacchere con i vicini, alle undici passate eravamo quasi convinte di prendere la via del ritorno, ma ci siamo trattenute dall’impulso e siamo rimaste, curiose di scoprire quale sorpresa Madonna avesse programmato per il suo ultimo concerto a Buenos Aires, lei che nei panni di Evita Peron aveva già conquistato gli argentini molti anni or sono.

Madonna, è finalmente apparsa alle undici e mezza, quando la mia pazienza era già stata messa a dura prova e quando il mio Iphone, oramai scarico, non ha potuto registrare nemmeno un’immagine da far vedere ai bambini. Forse sono invecchiata, ma un’attesa di tre ore e mezza mi sembra una vera mancanza di rispetto.

A 54 anni, con il suo fisico invidiabile costretto in una tuta di pelle nera, con i suoi stivali di vernice dai tacchi altissimi, e con la sua chioma bionda sciolta in un nuovo look, l’eccentrica Madonna ha incominciato a muoversi sensuale nel mezzo di una coreografia barocca, violenta, cantando “Bang Bang” con una pistola in mano. Le sue note provocazioni e le sue apparizioni sorprendenti, così come la sua capacità di rinnovare il suo personaggio nel tempo, avevano sempre riscosso in me un certo fascino. Ma ieri sera no. Ieri sera Madonna mi ha letteralmente delusa.

“Dopo tutta l’attesa, avesse almeno avuto l’accortezza di cominciare con qualcosa di bello”, ho pensato dentro di me, guardando incredula uno spettacolo infernale, blasfemo e sgradevole, fatto di ballerini contorsionisti impegnati in movimenti inquietanti, di immagini sanguinarie, di spari, morte e violenza, che ha raggiunto il suo apice nella scena di sesso con una vittima, in cui Madonna afferma “Now I’ll go to hell for sure”. Veramente di cattivo gusto. E a giudicare dagli applausi striminziti e fievoli, il pubblico sembrava essere d’accordo con me. Menomale, vuol dire che non sono io ad essere invecchiata.

Solamente dopo, sulle note di “Express yourself”, con Madonna vestita da majorette, lo spettacolo sembrava aver cambiato piega, e preso colore, nonostante il suo ego, volesse insistere nella mostra del suo palestratissimo sedere, ripetutamente ripreso e riprodotto sui megaschermi. Nessuna novità, solo molta decadenza.
“Hello Buenos Aires, do you love me????”, ha allora gridato Madonna per tre volte di fila, elemosinando l’amore del pubblico spazientito.
“Yeeeeees”. Bugia. Una mezz’ora prima fischi, “buuu”, e manifestazioni di disapprovazione erano risuonate per tutto lo stadio. Almeno abbi la decenza di non chiederlo!
Qualche canzone in più, e abbiamo lasciato lo stadio. Non potevo credere che lo stessi facendo veramente. Per rispetto non me ne sono mai andata prima della fine di nessuno spettacolo.
Madonna, che delusione!

Il palcoscenico…vuoto per tre ore e mezza!

X